Albo delle attività storiche al via dal 31 gennaio

In vigore dal 31 gennaio il decreto sull’Albo delle attività storiche, Confcommercio Ascom Padova chiede un fondo per il futuro delle imprese
Come quasi sempre avviene, il decreto attuativo arriverà più tardi (in questo caso dovrà essere emanato entro il prossimo 2 maggio), ma il decreto legislativo che istituisce l’Albo Nazionale delle attività commerciali, botteghe artigiane ed esercizi pubblici storici entra ufficialmente in vigore venerdì prossimo 31 gennaio 2025 e l’obiettivo è quello di tutelare e valorizzare le attività storiche, riconoscendone il valore culturale, commerciale e sociale nel panorama economico italiano.
“In linea di principio è un provvedimento – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin – che mira a riconoscere il valore economico, storico, sociale e culturale di quegli esercizi commerciali di prossimità che arricchiscono le nostre città e i nostri paesi e che, giustamente, devono essere salvaguardati”.
Il provvedimento definisce i criteri per la classificazione e i requisiti necessari per l’iscrizione all’Albo, creando un sistema di protezione per garantirne la salvaguardia e la promozione.
Le principali categorie di attività sono: Attività commerciale storica (attività di vendita al dettaglio con operatività continuativa); Bottega artigiana (attività gestita dall’imprenditore artigiano, caratterizzata dalla prevalente manualità delle lavorazioni); Esercizio pubblico storico (attività di ristorazione o somministrazione di alimenti e bevande).
L’Albo Nazionale delle attività storiche si basa sugli albi regionali, comunali, delle città metropolitane e delle province autonome, aggiornati periodicamente da regioni, comuni e province autonome di Trento e Bolzano. All’interno dell’Albo nazionale è prevista una sezione dedicata alle attività storiche di eccellenza.
La gestione e l’aggiornamento dell’Albo sono affidati al MIMIT, mentre il Ministero del Turismo si occuperà della sua promozione.
Di particolare interesse, oltre agli aspetti squisitamente promozionali che saranno oggetto del decreto attuativo, va sottolineato quanto previsto dall’articolo 5 del decreto che stabilisce che in caso di cessione o vendita di beni immobili di proprietà di soggetti pubblici o privati, che siano sede operativa di attività commerciali, botteghe artigiane ed esercizi pubblici storici o di eccellenza, in forza di un contratto di locazione o di altro legittimo titolo che ne consente la detenzione o il possesso, il diritto di prelazione di cui all’articolo 38 della legge 27 luglio 1978, n. 392, è riconosciuto, limitatamente ai locali detenuti, anche in caso di vendita dell’intero complesso immobiliare”.
“In ogni caso – conclude Bertin – si tratta di un primo significativo risultato che potrà tradursi in fiducia per tutte quelle attività storiche che vorranno competere sul mercato in un momento così complicato. Ciò che adesso auspichiamo è l’istituzione di un fondo ad hoc per ridurre la tassazione e fornire adeguate risorse per migliorare le sedi di queste attività in termini di innovazione e sostenibilità e per accompagnare il futuro di queste eccellenze attraverso un adeguato passaggio generazionale che resta pur sempre uno degli scogli più impervi da affrontare”.
Questioni che non trovano impreparata l’Ascom Confcommercio: oltre che fornire un servizio di consulenza per l’iscrizione all’Albo Comunale (servizio contattabile al numero 049 8209835) e interventi specifici per il passaggio generazionale, sono note anche le “giornate” di premiazione che 50&Più organizza annualmente per le imprese con qualche decennio di attività alle spalle e i momenti di festa quando ricorre qualche importante anniversario come i recenti 70 anni della macelleria Ghion di Cadoneghe.
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