Alta velocità: modelli di governance
Alta velocità modelli di governance per la pianificazione ambientale dei grandi progetti infrastrutturali
A Verona si è svolto il primo workshop living lab nei territori previsti dai casi studio del progetto PRIN PNRR 2022 “SEW Line. Socio-Ecological Way for a holistic mobility infrastructure planning in periurban and rural landscape”
A Verona, lunedì 22 e martedì 23 aprile si è svolto il primo workshop living lab nei territori previsti dai casi studio del progetto PRIN PNRR 2022 “SEW Line. Socio-Ecological Way for a holistic mobility infrastructure planning in periurban and rural landscape”, una ricerca interateneo biennale, finanziata dal ministero italiano, con capofila il dipartimento di Territorio e Sistemi Agroforestali TESAF dell’Università di Padova, affiancato da quello di Ingegneria Civile ed Ambientale ICEA, e dalle altre due unità di ateneo Università di Bergamo e Università La Sapienza di Roma.
Partendo appunto dal territorio veronese il focus del laboratorio è stato il tratto dell’Alta Velocità Verona-Vicenza, al fine di avviare un dibattito sulle modalità di progettazione ambientale infrastrutturale.
«L’obiettivo di un Living Lab non è la semplice restituzione seminariale, ma piuttosto la costruzione collettiva e condivisa della conoscenza – spiega Catherine Dezio, docente di Pianificazione Territoriale presso il TESAF (UNIPD) e responsabile scientifico della ricerca SEW Line –.
Coerentemente a ciò, si è trattato quindi di uno spazio estremamente laboratoriale ed operativo, in cui è stato possibile aprire un dialogo sui nuovi modelli di governance per la pianificazione ambientale dei grandi progetti infrastrutturali.
Per fare questo, l’evento si è diviso in due giornate ricche di esperienze e contenuti: la prima giornata di “ricerca coi piedi” è stata dedicata ad un sopralluogo da parte del team di ricerca, guidato da IRICAV, ITALFERR e RFI, su alcuni punti significativi del cantiere dell’Alta Velocità, con seguente momento di confronto ed elaborazione di riflessioni e proposte.
La seconda invece si è svolta a Villa Buri e si è strutturata in tavoli operativi di lavoro e tavole rotonde di confronto. Il workshop è stato denso di risultati e ha inaugurato a tutti gli effetti un percorso di ricucitura (SEWLine, ovvero “linea che cuce”) tra paesaggi, strumenti, reti e processi che riguardano la pianificazione territoriale delle infrastrutture.
Un risultato, tra tutti, ha riguardato la consapevolezza che demonizzare l’infrastruttura perseguendo utopie non è utile né efficace ad una pianificazione attenta all’inserimento sostenibile del progetto nel territorio – conclude Catherine Dezio –.
In tal senso, stiamo lavorando ad un modello olistico e multiattoriale che rimetta al centro dei processi di pianificazione i sistemi socioecologici. Pensiamo, per esempio, ad interventi di forestazione o messa in sicurezza idrogeologica che, invece che postumi, possono diventare elemento integrato fin dal concepimento del progetto infrastrutturale.
Chiaramente alla base di tutto questo ci deve essere un progetto di grande coinvolgimento delle comunità, in cui le università, insieme ad altri enti e istituzioni, possono fare la differenza».
La seconda giornata si è aperta con i saluti istituzionali dell’Assessore Tommaso Ferrari, con delega alla Transizione ecologica, Ambiente e Mobilità del Comune di Verona, che ha patrocinato l’iniziativa, e dal prof. Vincenzo d’Agostino, direttore del Dipartimento Territorio e Sistemi Agroforestali dell’Università degli Studi di Padova.
Il primo tavolo di confronto, moderato da Mauro Masiero (TESAF, UNIPD), ha presentato due modelli di pianificazione infrastrutturale su cui la ricerca vuole lavorare: il passante verde di Mestre, con il collaboratore CAV Andrea Ballarin, e il km verde di Parma, con il direttore tecnico del Consorzio Forestale KilometroVerdeParma Antonio Mortali; entrambi gli interventi di progettazione ambientale vedono la partecipazione di soggetti privati.
Sempre nella giornata si sono aperti due tavoli operativi paralleli che hanno sviluppano le anime del progetto: il primo sulla qualità del progetto di paesaggio, moderato da Anna Lei della Sapienza di Roma, con Federico Correale di Veneto Agricoltura, Sara Ferraro di LAND Studio, Francesco Garofalo di OpenFabric, Elena Fontanella del Politecnico di Milano e Mauro Masiero di ETIFOR.
Il secondo sul modello di governance multiattoriale, moderato da Mario Paris dell’Università di Bergamo, a cui hanno partecipato Comune di Romano di Lombardia con Luca Bettinelli, Confindustria Verona con Pierluigi Magnante e l’esperienza di economia circolare del Gruppo Pittini con Giovanni Bairo.
Al pomeriggio si è svolto l’ultimo tavolo di confronto che ha ospitato grandi soggetti infrastrutturali: RFI con il referente di Progetto per l’AV tratta Verona-Padova Stefano Carravieri e Autobrennero Spa con il direttore generale Carlo Costa in dialogo con altri attori quali Andrea Ballarin, CAV, per Passante Verde di Mestre e il direttore tecnico Antonio Mortali per KmVerde di Parma (Antonio Mortali, direttore tecnico).
Il tavolo, moderato da Giovanni Giacomello del dipartimento patavino di Ingegneria Civile ed Ambientale, ha discusso le criticità del processo di pianificazione infrastrutturale, anche in termini di normativa, e di quanto nuovi modelli di governance possano essere di aiuto. Hanno concluso la giornata Davide Pettenella, ordinario di Economia e politica forestale del TESAF, e la responsabile del progetto Catherine Dezio.
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