• 26/01/2025

Capitale umano, innovazione sostenibile

 Capitale umano, innovazione sostenibile

Alice Pretto – Presidente Giovani Imprenditori CVE

È il capitale umano la vera innovazione sostenibile: ne abbiamo parlato con Alice Pretto, presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Veneto Est e amministratore di Essay Group S.r.l. di Mestrino

Innovazione, sostenibilità, le imprese oggi mettono al centro la persona, la crescita professionale e la formazione. Una trasformazione generazionale già in atto, radicale rispetto al passato quando la fabbrica era sinonimo di alienazione, un cambiamento che vede oggi imprenditori e lavoratori alleati per l’inclusione.

Una novità importante che vede imprenditori come Alice Pretto, presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Veneto Est e amministratore di Essay Group S.r.l. di Mestrino, in provincia di Padova, in prima linea per l’innovazione con uno sguardo sempre attento al presente e alle sfide del domani.

L’innovazione del presente mette al centro la persona tra formazione e crescita, flessibilità e sicurezza. Come conciliare questa esigenza con l’incertezza che da alcuni mesi accompagna la narrazione dell’economia europea?

«Con la ferma convinzione che l’innovazione è una grande forza propulsiva per la crescita, anche e soprattutto nei momenti di incertezza, nelle sfide che richiedono alle imprese velocità e capacità di adattamento.

E la consapevolezza che lo sguardo al futuro, la predisposizione al cambiamento e il coraggio di investire restano la chiave per continuare a essere competitivi sui mercati e attrattivi di giovani talenti per il contributo di innovazione che possono dare.

Aggiungo la partecipazione attiva del territorio, la collaborazione e la sinergia tra pubblico e privato per promuovere veri e propri ecosistemi dell’innovazione nei settori strategici e nuove competenze attraverso le politiche economiche e per l’istruzione. Il gioco di squadra è fondamentale».

Quale innovazione possiamo definire oggi sostenibile?

«L’innovazione sostenibile è quella che fa crescere le persone, l’inclusione, il lavoro oltre alle tecnologie e che richiede investimenti adeguati. Un’innovazione che rispetti tutte e tre le dimensioni ESG (ambientale, sociale, governance economica) e, quindi, metta al centro la riduzione dell’impatto ambientale, le pari opportunità, la parità di genere, la salute e il benessere dei lavoratori, la trasparenza.

È la strada indicata a Roncade, in provincia di Treviso, dall’ultima Assemblea Generale di Federmeccanica di cui siamo stati partner: la proposta di un Contratto Collettivo Nazionale ESG per affermare la convergenza tra sostenibilità e competitività.

Il Veneto è pronto a raccogliere la sfida: siamo al secondo posto in Italia per numero di imprese che hanno fatto investimenti green dal 2017 al 2021 (51.780). Cresce la consapevolezza che il rispetto dei parametri ESG sia un fattore competitivo di successo, sempre più richiesto da consumatori, stakeholder, sistema finanziario, anche grazie alle attività di promozione e divulgazione come la Settimana della Sostenibilità di Confindustria Veneto Est».

Quali sono le nuove competenze che rendono l’innovazione di domani una realtà da preparare già oggi fin dalla scuola?

«Sono quelle legate al rinnovamento “digitale” delle nostre imprese, sono le competenze “green” per studiare e superare i limiti tecnologici dell’industria di oggi, sono le nuove competenze sui temi ESG. E poi quelle “trasversali” sempre più richieste, le più importanti, come pensiero critico, capacità di lavorare in team, flessibilità, intelligenza emotiva.

Si tratta di mettere insieme imprese, ricerca e formazione – scuola, università e ITS –, di contaminare settori innovativi e settori tradizionali con l’intelligenza e la creatività dei giovani per ripensare alla radice prodotti, servizi, modi di lavorare.

Migliorando anche l’orientamento per avvicinare sempre più ragazze e ragazzi alle materie STEM – l’acronimo inglese per scienza, tecnologia, ingegneria e matematica –, garantendo loro un maggiore allineamento ai fabbisogni delle aziende e, quindi, migliori opportunità di lavoro, economiche e di crescita. Anche la didattica è chiamata a fare la sua parte, per offrire ai giovani una formazione sempre più aderente ai veloci cambiamenti e al mondo del lavoro».

 

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Anna Fogarolo

Copywriter, scrittrice, esperta comunicazione digitale

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