Caravaggio al Vinitaly: il dio del vino arriva a Verona
Bacco, dio del vino e dei misteri, simbolo di sensualità e vitalità sfrenata, dio della vendemmia, venerato dal II secolo a. C. anche in Italia, ma già conosciuto come Dionisio nell’antica Grecia. Dio della festa, della gioia di vivere e del mistero. Bacco da secoli simbolo del vino diventa oggi simbolo del Vinitaly (a Verona dal 2 al 5 aprile 2023) tanto da presentarsi come IL protagonista artistico della 55° edizione. Due opere saranno infatti presenti al prossimo Vinitaly: il “Bacco” di Caravaggio e il “Bacco” di Guido Reni, opere di prestigio solitamente esposte agli Uffizi, due capolavori destinati a catturare l’attenzione del pubblico e a sottolineare l’importanza anche culturale del vino nel mondo. Chiamato “Bacco divino” l’evento, realizzato grazie alla collaborazione del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e della direzione del Museo degli Uffizi a Firenze, e presentato dal ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida, aprirà le porte da domenica 2 aprile, e accessibile durante tutta la durata della fiera, si propone come la risposta italiana alla proposta irlandese, decisamente impopolare, di etichettare i vini come rischiosi per la salute.
Il Bacco di Caravaggio
Il Bacco di Caravaggio, commissionato dal cardinal del Monte come regalo per il Granduca di Toscana Ferdinando I e dipinto tra il 1596 ed il 1597, è considerato una delle opere più pregiate del famoso artista, perché per la prima volta Bacco non viene presentato al pubblico come un dio ma come un ragazzo del popolo, unico protagonista di un ritratto che da solo riesce a omaggiare il dio del vino e il vino stesso, la festa del popolo, appunto. È l’uomo quindi a catturare l’attenzione, l’uomo che con la sua geniale attività quotidiana riesce da un prodotto della terra a creare quel nettare delizioso amato nei secoli.
Il Bacco fanciullo, di Guido Reni
Il Bacco di Guido Reni è un fanciullo. Ha una smorfia di divertimento puro mentre regge una coppa di vino che un putto al suo fianco sembra pronto per riempire nuovamente. Un dio allegro, ebbro, completo di corona con grappoli d’uva e foglie di vite, fiasca, brocca e coppa, come a voler sottolineare l’alto simbolismo di ogni dettaglio. Vino che ritorna anche nella meravigliosa cornice, intagliata con pampini e grappoli d’uva eseguita, probabilmente, su commissione di Ferdinando de’ Medici.
Non c’è Bacco senza polemica
Durante il Vinitaly i due capolavori potranno essere ammirati da gruppi di 25 persone, ma nonostante le mille attenzione e la buona volontà l’evento ha scatenato non poche polemiche soprattutto per quanto riguarda la loro sicurezza.
Il sito Aertitribune.com riporta la perplessità manifestata dall’associazione MiRiconosci. Sono un professionista dei beni culturali, movimento nazionale e associazione che punta ad ottenere dignità ed eque retribuzioni per tutte e tutti i lavoratori e i professionisti del settore. L’associazione esprime il suo rammarico per l’operazione Bacco al Vinitaly considerandola una scelta assurda, inoltre sottolinea la noncuranza con cui si calpestano i requisiti in materia di prestiti individuati dallo stesso Ministero della Cultura, preposto anzitutto alla tutela e alla conservazione del nostro patrimonio storico artistico, poiché il Bacco di Caravaggio figura nell’’Elenco delle opere inamovibili’ degli Uffizi, stilato e trasmesso al Ministero della Cultura il 22 settembre 2022.
Le opere inamovibili possono in realtà spostarsi all’interno del territorio italiano anche se l’azione è fortemente sconsigliata anche per non deludere le aspettative del pubblico in visita agli Uffizi, pubblico che per tre giorni non potrà ammirare il Bacco di Caravaggio e il Bacco Fanciullo di Guido Reni momentaneamente testimonial del vino al Vinitaly del Verona.
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