Cresce in Veneto il riciclo del vetro
Il Consorzio per il Recupero del vetro ha reso noti i dati: ogni cittadino ha raccolto 49,7 kg di prodotto nel 2022, in crescita rispetto al 2021. E superiore alla media delle regioni del Nord
Il tasso di riciclo del vetro in Veneto ha registrato un importante miglioramento. Il dato è aumentato infatti dal 76,6% nel 2021 all’80,8% dello scorso anno. Nel Veneto, ogni cittadino ha raccolto e avviato al riciclo una quantità di vetro pari a 49,7 kg, superando i 46,4 kg per abitante registrati nel 2021 e superando anche la media delle regioni del Nord, che si ferma a 48,9 kg per abitante
Questo significativo progresso è stato reso possibile grazie all’intervento strutturale voluto da CoReVe (Consorzio per il recupero del vetro) e Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per migliorare la quantità e la qualità della raccolta del vetro.
Complessivamente sono stati finanziati 122 progetti in 351 Comuni veneti, per un valore totale di quasi 12 milioni di euro, coinvolgendo circa 7 milioni di cittadini.
Anche le regioni del Centro Nord hanno visto l’adesione di 206 Comuni e 1,2 milioni di abitanti, con un valore di progetto di circa 1,5 milioni di euro. I dati sono stati presentati durante un evento a Milano tenuto da CoReVe.
La contabilità ambientale del riciclo dimostra chiaramente i numerosi vantaggi derivanti dall’utilizzo di vetro riciclato. In termini di materie prime, si parla di un risparmio di 4,2 milioni di tonnellate, equivalente a circa due volte il volume del Colosseo, con un risparmio economico stimato tra il 20% e il 30%. Inoltre, il riciclo del vetro permette di risparmiare il 25% di energia e il 25% di gas naturale rispetto alla produzione di vetro vergine, riducendo le emissioni di CO2 di almeno 360 kg per tonnellata di prodotto.
“Abbiamo raggiunto un nuovo traguardo nella sfida dell’economia circolare, con l’Italia, che non solo si conferma per il quarto anno consecutivo al di sopra del target Ue fissato al 2030 (75%), ma è capace anche di sfondare i 2,5 milioni di tonnellate in un anno – ha dichiarato il presidente di CoReVe, Gianni Scotti -.
Migliorare qualità e quantità della raccolta del vetro è l’obiettivo principale del nostro consorzio e negli ultimi mesi abbiamo potuto registrare i primi effetti del più importante intervento mai realizzato in questo senso”.
Grazie ai risultati eccezionali ottenuti nel corso dell’ultimo anno, sono state evitate l’immissione in atmosfera di 2,5 milioni di tonnellate di gas a effetto serra, corrispondenti alle emissioni prodotte da circa 1,6 milioni di autovetture euro 5 di piccola cilindrata che percorrono in media 15.000 km all’anno. Inoltre, il riciclo del vetro ha generato un risparmio energetico di oltre 436 milioni di metri cubi di gas, equivalente al consumo domestico di oltre 580.000 famiglie italiane o all’approvvigionamento energetico di una città con oltre 1,6 milioni di abitanti.
C’è il rischio però che questi ottimi risultati vengano vanificati dal recente aumento dei prezzi del rottame di vetro. La crescita in corso favorisce infatti il ritorno all’utilizzo di materia prima vergine, con conseguenti impatti negativi sull’ambiente.
“Si sta creando una situazione potenzialmente pericolosa – aggiunge Scotti -. Assistiamo infatti, a causa di comportamenti speculativi, all’abnorme crescita dei prezzi del rottame di vetro che sta spingendo gli operatori economici a consumare più materia prima vergine riducendo la materia prima seconda (frutto del riciclo) con conseguente impatto ambientale negativo”.
Il rottame di vetro è passato da valori anche negativi, ai 20-30 euro del 2019 a picchi oltre 220 euro a tonnellata nelle ultime aste. “Ciò sta pericolosamente invertendo un trend che vedeva le vetrerie italiane utilizzare sempre più materiale riciclato per le proprie produzioni, basta pensare che per produrre bottiglie per il vino o olio si può arrivare ad utilizzare fino al 95% riciclato – conclude il presidente –
L’Italia non può permettersi da un punto di vista ambientale il ritorno all’uso di materie prime vergini, pur nel rispetto delle regole di mercato. Appaiono indispensabili norme che tengano anche conto degli effetti sull’ambiente di tali trend. Grazie all’impegno di tutti puntiamo ad avere un tasso di riciclo che tocchi l’83% nel 2023 e che sfondi l’86% nel 2025”.
CoReVe ha annunciato una nuova campagna di comunicazione: dalla produzione di un cartoon dedicato ai temi della sostenibilità per i più piccoli, fino al lancio di un Premio per sostenere il giornalismo di qualità sui temi del riciclo e delle tematiche ambientali.