Di bellezza si vive: il progetto

Di Bellezza Si Vive ha creato un metodo educativo innovativo basato sulla bellezza per contrastare la povertà educativa, coinvolgendo 5000 minori e famiglie
Di Bellezza Si Vive è uno dei 18 progetti selezionati nell’ambito del bando Un passo in avanti dall’impresa sociale Con I Bambini e giudicato tra i progetti nazionali più innovativi che, coerentemente con l’obiettivo del Fondo, hanno contribuito a rendere operante una strategia nazionale di lotta alla povertà educativa dei minori – problema di sempre maggiore rilevanza nazionale – con effetti di lungo periodo.
Il progetto ha voluto creare, con un percorso di ricerca-azione sperimentale della durata di 4 anni, un metodo educativo originale, validato scientificamente, che dimostra come la bellezza, nel campo dell’arte visiva, della musica, del teatro, della danza, del paesaggio, della cura dei luoghi, rappresenti un’esperienza capace di estendere il potenziale degli individui da un punto di vista emozionale, cognitivo e comportamentale, contrastando la povertà educativa, migliorando le condizioni di vita e, in ultima analisi, riducendo i costi sociali.
Il progetto ha raggiunto 5000 minori e le loro famiglie; più di 160 tra insegnanti e educatori; ha lavorato in 9 territori (Milano e Como; Messina e Catania; Torino e Rivoli; Poli, Frascati e Roma); ha coinvolto più di 20 scuole, più di 40 stakeholder territoriali pubblici e privati, avvalendosi della collaborazione di moltissimi attori locali e nazionali (artisti, scienziati, artigiani, oratòri e parrocchie, imprese, associazioni di terzo settore e culturali e creative), generando una comunità educante estesa e interdisciplinare.
La bellezza è diventata un indicatore di valutazione di crescita per sostenere il potenziale di bambini e ragazzi con azioni mirate di educazione e orientamento. Attraverso un uso educativo delle esperienze estetiche è stato così possibile individuare i costi derivanti dall’assenza di bellezza, i quali si esprimono in termini di mortificazione delle potenzialità, di mancanza di accesso all’estetica delle relazioni e alla cura della relazione affettiva, di impoverimento delle possibilità individuali e collettive, di disaffezione verso ogni prospettiva di apprendimento e, quindi, di crescita dell’impoverimento educativo e dell’abbandono scolastico precoce. Alla realizzazione del progetto ha partecipato una rete nazionale di partner, diversi per saperi, missioni, contesti.
Un’inedita comunità educante, con un’esperienza esemplare in azioni di accoglienza, educazione, fruizione culturale, ricerca pedagogica e clinica, ricerca scientifica, formazione di minori e adulti, sperimentazione di economie etiche, circolari, solidali e inclusive, capaci di contrastare dispersione scolastica e povertà educativa, promuovere coesione, sostenibilità ambientale, rigenerazione umana.
Capofila è la Cooperativa Il Manto di Cometa che sviluppa servizi socioeducativi per i minori e le loro famiglie. Fanno poi parte del partenariato: la Fondazione Horcynus Orca, fondazione di partecipazione che fa parte della Fondazione di Comunità Messina; la Fondazione Mario Moderni che con la sua galleria d’arte a Roma sostiene giovani artisti e realizza progetti educativi nelle scuole; ON Impresa Sociale; il Dipartimento Educazione del Museo Castello di
Rivoli; lo studio MCG Studio Associato di Pedagogia e Psicologia Clinica; l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare; Assifero, Associazione Italiana Fondazioni e Enti Filantropici; Aragorn, agenzia esperta nella valutazione di impatto. I partner hanno colto nel progetto una sfida plurale e l’opportunità di co-progettare, valorizzando l’interdisciplinarità e l’unicità di ciascuno, la creazione di una rete collaborativa capace di generare un nuovo valore sociale e un modello di welfare generativo.
La ricerca-azione è stata attivata in cinque ambiti di sperimentazione: famiglia, scuola, spazi di vita, luoghi culturali, mondi digitali, quali “arene emozionali-cognitive e educative” in cui si generano tutte quelle criticità rilevanti che possono causare povertà educativa e allo stesso tempo attivare potenzialità endogene che – se sostenute e combinate con risorse esogene – favoriscono processi di creatività ed emancipazione individuale e sociale. Nel corso dei 4 anni abbiamo sperimentato più di 60 percorsi laboratoriali sul campo con esiti di notevole impatto.
Proprio gli incoraggianti risultati raggiunti ci hanno convinto e spinto a lavorare perché Di Bellezza Si Vive potesse “rompere” gli ostacoli all’innovazione educativa, diventando una policy riconosciuta a livello nazionale. È nato così il Manifesto Di Bellezza Si Vive, una carta programmatica che elenca in nove principi un impegno di responsabilità condivisa, un mandato forte, basato sulla consapevolezza che
l’educazione è il luogo in cui si rinnova costantemente il contratto sociale. Nei nove punti il manifesto pone al centro dell’apprendimento la relazione affettiva tra chi educa e chi è educato, sullo scenario di una nuova alleanza tra scienza, discipline umanistiche, artigianato, arte, transizione ecologica e tecnologica. A fondamento di questo processo sono poste le esperienze di bellezza, che lungi dall’essere solo cosmesi e esteriorità, o abbellimento, emergono da esperienze di risonanza incarnata particolarmente riuscite da estendere sensibilità, possibilità e abilità in modi altrimenti irrealizzabili.
Attraverso il Manifesto, che attualmente hanno firmato scienziati, artisti, imprenditori, politici, ricercatori, agenzie educative, giornalisti, associazioni del terzo settore, musei, teatri, banche e fondazioni della filantropia strategica e molti altri attori della società civile, si vuole rilanciare il ruolo politico dell’educazione. Il Manifesto ci aiuta a guardare alla bellezza come alternativa possibile, concreta e contagiosa contro l’individualismo e la mancanza di partecipazione.
Per rendere il Manifesto una carta concreta e non astratta, abbiamo però voluto tradurre i suoi principi in un ebook interattivo, strumento di narrazione e storydoing delle esperienze progettate e realizzate nel corso della ricerca-azione.
Nell’ebook si possono:
- approfondire le premesse scientifiche da cui si sono originate le diverse sperimentazioni sui territori;
- conoscere alcune delle storie più significative e rappresentative del progetto, nei diversi ambiti di sperimentazione;
- leggere i risultati di progetto e gli impatti generati;
- applicare i metodi di ricerca e co-design, tra cui il più importante RBL (Research Based Learning) che è stato utilizzato nel corso del progetto e che si basa sull’assunzione dei più avanzati esiti di ricerca scientifica sull’apprendimento, educazione e animazione, ponendo al centro l’intersoggettività e la relazione.
L’ebook, volutamente gratuito è a disposizione di tutte le agenzie formali e non formali, ma anche di singoli insegnanti, genitori, educatori che vogliono avvicinarsi a una nuova visione dell’apprendere e dell’educare fondata sulla bellezza come pratica esperienziale, concreta e reale. L’ebook traduce le indicazioni del Manifesto, ne diventa strumento operativo che permette un approccio relazionale, affettivo e cognitivo a diversi livelli di profondità, attraverso modalità di interazione che si avvalgono di contenuti video, audio e testuali.
Il punto del progetto su cui il partenariato ha trovato forse l’incontro più grande è nel credere che la “bellezza” è il nome che si dà all’inequivocabile manifestarsi di qualità che non hanno necessariamente a che fare con la forma armonica, perfetta e intatta delle cose, quanto piuttosto con i tratti di una bellezza capace di custodire la propria perseverante capacità di produrre benessere, maggiore equità e giustizia sociale, a costo anche di perdere la perfezione della sua forma.
Finché c’è spazio per una bellezza fatta bene, l’Italia avrà un futuro che, però, va sostenuto attraverso un’educazione capace di infondere ai cittadini di domani quella fiducia e partecipazione fondamentale per creare un’educazione di livello, per il progresso e la prosperità.