Esseoquattro, gli imballaggi diventano attivatori di dopamina
Con Esseoquattro gli imballaggi diventano attivatori di dopamina. Ne abbiamo parlato con Silvia Ortolani, direttore commerciale dell’azienda
Esseoquattro è un’azienda con sede a Carmignano di Brenta, in provincia di Padova, che produce e distribuisce packaging innovativi e sicuri per alimenti. Fondata nel 1977 da Giuseppe Ortolani e dalla moglie Renata, oggi la realtà padovana è gestita dalle quattro figlie.
Con Silvia Ortolani, direttore commerciale dell’azienda, abbiamo parlato di Esseoquattro, della sua mission e del suo impegno nei confronti della sostenibilità.
“Nella nostra fabbrica non produciamo imballaggi, ma attivatori di dopamina”. Questa frase compare sul vostro sito come una sorta di pay off, che identifica la mission dell’azienda. Potreste spiegarcela meglio?
«Siamo molto legate a questa frase, perché non si tratta di un semplice slogan, ma di un vero e proprio dato di fatto. Il cibo si sceglie con gli occhi, si desidera per il suo profumo e, solo in un secondo momento, ci si innamora della sua freschezza e del suo sapore.
Per questo motivo è un’esperienza che coinvolge tutti i sensi, in cui il packaging gioca un ruolo decisamente importante. I nostri prodotti sono progettati proprio per contribuire a generare nel consumatore la dopamina, l’ormone noto per le sue funzioni legate al piacere, alla ricerca della ricompensa e che è anche alla base del processo di acquisto.
Generare dopamina significa stimolare il consumatore, accendere il suo desiderio e spronarlo all’acquisto. È per questo che, più che produttori di packaging, ci piace definirci creatori di emozioni».
Ci sembra evidente che la vostra attenzione alla comunicazione è massima. Quali sono i messaggi che intendete veicolare?
«La comunicazione è un aspetto fondamentale nel nostro settore, soprattutto nell’ottica delle campagne pubblicitarie. Uno dei nostri obiettivi è far comprendere come il packaging, da costo possa divenire un investimento di comunicazione.
Il packaging, infatti, è un veicolo efficace in termini strategici per la diffusione di un marchio e per la veicolazione di un messaggio promozionale, attraverso quello che noi definiamo iI bagvertising. Si tratta di una forma di advertising non convenzionale che, attraverso la personalizzazione dei sacchetti, consente di incrementare la popolarità e la penetrazione di un brand, rafforzandone la memorabilità e permettendo di realizzare campagne pubblicitarie mirate, per il lancio e il posizionamento di nuovi prodotti.
Il bagvertising comporta dei vantaggi strategici rispetto ai media convenzionali, che si traducono in un ROI (Return on investment ndr) maggiore di quello di una campagna di advertising tradizionale. Ovvero, il packaging pubblicitario permette di colpire con precisione il target, con la certezza che il messaggio che si vuole veicolare arrivi direttamente a destinazione, forte e chiaro. Inoltre, con i nostri packaging salvafreschezza, questi vantaggi si amplificano ulteriormente perché gli alimenti durano più a lungo; quindi, anche il sacchetto rimane più tempo nel frigo di casa».
Qual è il vostro impegno nei confronti della sostenibilità?
«Anche sul tema della sostenibilità, Esseoquattro è stata, con il suo fondatore Giuseppe Ortolani, lungimirante. Siamo stati i primi nel nostro settore ad abbassare le grammature della carta in maniera importante. Una volta si usavano grammature di 200, 300 grammi.
Praticamente si vendeva cartone. Da sempre, poi, ci appoggiamo a cartiere e a produttori che fanno della sostenibilità una delle loro leve fondamentali. Cito ad esempio Gascogne Papier, che pianta almeno il 5 per cento in più all’anno degli alberi che taglia e che utilizza tutto quello che è la pianta, dalla parte nobile allo scarto. Fatta eccezione dei liquidi, molti alimenti possono essere confezionati in imballaggi flessibili, che riducono sensibilmente gli ingombri lungo tutta la filiera.
Penso a Ideabrill, il nostro packaging per alimenti freschi, che può sostituire vaschette e vassoi, con in aggiunta il grande plus della formula salvafreschezza brevettata. Poi vorrei citare i nostri packaging antigrasso, Olà, progettati per sostituire la carta paglia, con il vantaggio di essere idonei al contatto diretto con gli alimenti. Il sacchettino dieci per quattordici centimetri, per esempio, può sostituire le vaschette per le patatine, i popcorn, le monoporzioni di fritto e molto altro.
E sappiamo che la riduzione degli ingombri equivale a meno mezzi in circolazione, quindi minori emissioni, ma anche un volume inferiore di rifiuti da smaltire. Siamo, inoltre, quotidianamente impegnate nel ridurre l’impatto dei packaging sull’ambiente, rendendoli sempre più riciclabili, mantenendo al tempo stesso le elevate capacità di conservazione degli alimenti freschi. In quest’ottica il nostro Reparto Ricerca & Sviluppo è al lavoro per migliorare tutti i prodotti, intervenendo su supporti, inchiostri e coprenza stampe».
I packaging targati Esseoquattro sono protagonisti di “Casahosteria”. Cosa rappresenta per voi questa esperienza?
«Alla luce del successo della precedente esperienza televisiva di Frittanza, abbiamo scelto di partecipare a Casahosteria con grande entusiasmo. È stata un’iniziativa molto positiva, che ci ha dato l’opportunità di mostrare al grande pubblico, in maniera diretta, originale e divertente, la qualità e la praticità dei prodotti di Esseoquattro: packaging innovativi, sostenibili e performanti, in grado di garantire la sicurezza alimentare. Inoltre, è stata una preziosa occasione per trattare il tema della sostenibilità.
Durante le puntate, non sono infatti mancati preziosi consigli su come evitare lo spreco alimentare e utilizzare gli avanzi in cucina, oltre a un’attenzione particolare rivolta al packaging per alimenti e, in particolar modo, al green packaging».
Leggi altre notizie in primo piano