Fibre naturali per una nautica sostenibile
Il progetto di economia circolare di Northern Light Composites si prepara a rivoluzionare il mondo della nautica con le fibre naturali
Northern Light Composites è una start up all’avanguardia, fondata nel 2019, che ha sviluppato un’innovativa tecnologia capace di condurre sul binario dell’economia circolare il settore della nautica. Si tratta di rComposite®, un laminato totalmente riciclabile che si propone come alternativa green alla tradizionale vetroresina, un materiale plastico inquinante e non riciclabile, utilizzato per realizzare la maggior parte delle imbarcazioni.
A causa dei costi proibitivi di smaltimento, infatti, secondo uno studio sul turismo nautico condotto dall’Unione Europea, sono circa 80mila le imbarcazioni abbandonate nel continente. Solo 2mila sono state adeguatamente smaltite.
La vetroresina viene altresì impiegata in diversi altri settori industriali, dall’automotive alle pale eoliche, per questo Northern Light Composites punta a varcare i confini del mondo nautico, per far approdare la propria tecnologia anche in questi comparti produttivi. La start up continua, inoltre, a portare avanti l’attività di ricerca e sviluppo di nuovi materiali compositi riciclabili.
Quello di Northern Light Composites è un esempio di economia circolare. Quali sono le vostre principali innovazioni tecnologiche?
«La nostra principale innovazione è rappresentata dallo sviluppo di rComposite®, una soluzione alternativa alla vetroresina, che è in grado di garantire il riciclo del materiale a fine vita. La vetroresina è attualmente utilizzata in molti settori industriali come la nautica, le pale eoliche, le tubazioni e i pannelli, l’automotive e per molti prodotti sportivi come tavole da surf, skatebord, sci.
Purtroppo, non ci sono soluzioni per riciclare e riutilizzare il materiale a fine vita, che viene attualmente abbandonato o bruciato causando ingenti danni ambientali. Con la nostra tecnologia portiamo una rivoluzione in questo mondo, grazie alla possibilità di dare una seconda vita ai manufatti, spingendo il settore verso una transizione circolare».
Quali sono i vantaggi che offrono all’industria dei compositi? Quali i vantaggi in termini ambientali più ad ampio spettro?
«I vantaggi per l’industria dei compositi derivano dalla sostenibilità e dalla riduzione dell’impatto ambientale, in fase di produzione. rComposite® offre prestazioni paragonabili o superiori alla vetroresina tradizionale, con in più la possibilità di essere riciclato.
Ciò si traduce in una diminuzione dei rifiuti e dell’utilizzo di risorse non rinnovabili, nonché nella promozione di un approccio più sostenibile all’industria dei compositi. Per quanto riguarda la quantificazione dei vantaggi ambientali, grazie alla collaborazione con Open Impact, nell’ambito del programma Zero Clean Accelerator, stiamo portando avanti le attività che ci permettono di misurare il Social Return Of Investiment (SROI) e dimostrare quanto possono giovare all’ambiente gli investimenti nella nostra start up».
Northern Light è stata nominata per la terza volta al World Sailing Sustainability Award. Può dirci di più su questo contest?
«Il World Sailing Sustainability Award riconosce gli sforzi nel promuovere la sostenibilità nell’ambito della vela. Essere nominati per la terza volta dalla Federazione Mondiale della Vela testimonia da un lato il nostro impegno costante verso pratiche sostenibili e dall’altro l’innovazione nel settore vela.
Questi riconoscimenti ci permettono di dare risalto alle nostre attività a livello internazionale e consolidare il nostro ruolo di leader nel settore della vela sostenibile».
Northern Light è stata anche la vincitrice della tappa di Cortina di Talentis, dove si è aggiudicata altri due premi speciali. In quell’occasione ha parlato del progetto rivoluzionario, Ecoracer, la prima barca sportiva riciclabile al mondo. Può spiegarci i punti di forza di questo progetto? Quali ulteriori evoluzioni sono previste per il futuro?
«Ecoracer è un progetto rivoluzionario che ha come obiettivo la realizzazione della prima flotta al mondo di imbarcazioni da regata riciclabili. I punti di forza del progetto sono legati alla combinazione di materiali altamente performanti con le più avanzate tecnologie sostenibili.
Abbiamo la fortuna di collaborare con Matteo Polli, uno dei progettisti navali più talentuosi in Europa, che assieme al nostro team di ingegneri, ha realizzato uno degli scafi più innovativi al mondo. Le evoluzioni per il prossimo futuro ci vedono impegnati nel portare la nostra tecnologia sostenibile dal mondo della regata al grande pubblico e all’ambito del cruising.
A tal proposito, siamo impegnati nella progettazione di uno scafo per il cantiere più prestigioso d’Italia, che potremo annunciare a gennaio al Boot di Dusseldorf; e nella definizione del concept per la realizzazione del nostro primo progetto cruising, che si chiamerà eco36».
Oltre alle resine termoplastiche, utilizzate anche fibre naturali: quali?
«Fin dai primi test in cantiere utilizziamo una varietà di fibre naturali, come il lino, la cellulosa e la canapa. Tali fibre non solo contribuiscono alla leggerezza e alla resistenza del prodotto finale, ma offrono anche un’alternativa a minore impatto rispetto alle tradizionali fibre sintetiche.
Dal nostro punto di vista, la combinazione di resine termoplastiche e fibre naturali rappresenta un grande passo in avanti nella creazione di compositi ecosostenibili e performanti».
Solo la circolarità può guarire la carenza di materie prime e i conseguenti rincari che stanno caratterizzando l’epoca attuale. Qual è la sua posizione a riguardo? A suo avviso, quali sono gli interventi che la politica dovrebbe mettere in campo per arginare carenze troppo profonde che rischierebbero di minare la produzione industriale del nostro Paese?
«Credo che non ci siano più dubbi sulla necessità dello sviluppo di nuovi modelli circolari: il nostro Paese ha grandi potenzialità e vedo nel mondo delle start up tanti giovani con idee chiare. Servono però dei segnali dal mondo della politica: incentivi fiscali per l’adozione di nuove tecnologie circolari, normative che spingano le aziende verso il cambiamento e una combinazione di investimenti e meno burocrazia per le giovani imprese che si occupano delle tematiche più urgenti e necessarie per garantire alle prossime generazioni un’Italia migliore».
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