• 23/04/2025

HNH Hospitality: eccellenza alberghiera

 HNH Hospitality: eccellenza alberghiera

Guidato dalla famiglia Boccato, il gruppo HNH Hospitality ha trasformato oltre 50 anni di esperienza in una rete di hotel e resort 4 e 5 stelle, con uno sguardo puntato sull’espansione e sull’evoluzione del turismo di lusso

HNH Hospitality è uno dei principali operatori alberghieri indipendenti italiani nel segmento degli hotel e resort 4 e 5 stelle. Sotto la guida della famiglia Boccato, in più di 50 anni, si è passati dall’albergo al Lido di Jesolo a 16 strutture dislocate in giro per

l’Italia, da Nord a Sud. Con il direttore commerciale Francesco Criscuolo percorriamo il cammino di crescita del gruppo, guardando a quelli che saranno i prossimi passi.

Dalla nascita nel 1966 al momento di svolta nel 1999 con l’avvio dell’espansione, il gruppo è cresciuto. Come è stata sviluppata questa crescita e quali sono i progetti per il futuro del gruppo?

VENETO ECONOMY - HNH Hospitality: eccellenza alberghiera
Francesco Criscuolo

«La nostra storia inizia nel 1966 con il primo albergo della famiglia Boccato, il Park Hotel Brasilia a Lido di Jesolo, aperto dal nonno dell’attuale amministratore delegato.

Tutto è partito da Jesolo, una destinazione che conosciamo profondamente. Dal 1999 è iniziato il nostro percorso di crescita, dapprima sul territorio regionale: Jesolo, Mestre, Venezia, e nel 2013 Verona. In questa fase iniziale, abbiamo seguito una logica opportunistica, cogliendo le opportunità di mercato dove vedevamo valore.

Nei primi anni abbiamo lavorato su una fascia media, finché nel 2014, accanto all’albergo storico, abbiamo aperto il primo resort 5 stelle su Jesolo, che fino a quel momento non aveva mai avuto questo tipo di offerta. Dopo aver consolidato la nostra presenza in Veneto, ci siamo espansi oltre, aprendo strutture a Bologna, Milano, Padova, in Sicilia e in Sardegna.

Operiamo come operatore white label, collaborando con molti brand. Ad oggi, lavoriamo con 4, 5 brand internazionali tra i più noti, come Hilton, IHG, Best Western e Accor. Questa diversificazione ci consente di ridurre i rischi e di sfruttare una vasta risorsa di conoscenze operative. Crescere è nel Dna della nostra azienda.

Dal 2017, con l’ingresso di un fondo di private equity con una partecipazione di minoranza, siamo nel pieno di un nuovo ciclo di sviluppo. L’apertura della nostra equity ci ha dato strumenti per aumentare la capacità finanziaria e il know-how manageriale, permettendoci di migliorare le performance delle strutture esistenti e di aggiungere nuovi asset».

Come avete costruito la scommessa sull’evoluzione del turismo a Lido di Jesolo?

«È stata una scommessa, dettata anche dalla buona conoscenza del territorio. Siamo stati tra i primi a investire per rinnovare l’offerta turistica e innalzare la qualità della proposta.

Ma era un momento in cui l’ecosistema jesolano era in una fase di trasformazione, con investimenti mirati a puntare su un turismo di qualità più elevata.

Nel 2014, abbiamo aperto il primo resort 5 stelle a Jesolo, il nostro Almar Resort & Spa, colmando un vuoto evidente nel segmento luxury. Fino ad allora, gli ospiti di fascia alta erano costretti a puntare sulle strutture 4 stelle di fascia alta. Oggi Jesolo conta altri due hotel 5 stelle, con un quarto in arrivo, a dimostrazione che la nostra visione era corretta».

State costruendo il vostro brand: quali sono le caratteristiche?

«Stiamo lavorando al nostro brand proprietario, Almar Resorts & Spa. Ad esso si sono aggiunte altre due strutture in Sicilia e Sardegna. Il progetto Almar rappresenta una collezione di prodotti diversificati, ma accomunati da valori radicati sul territorio.

L’obiettivo è creare un contenitore di significati condivisi per i nostri ospiti, con un’identità forte. L’elemento comune è l’acqua, quindi nelle destinazioni di mare o sul lago punteremo sul nostro marchio proprietario. Il lancio ufficiale del brand è previsto per il primo quarto del 2025».

Tornando al marchio HNH Hospitality, qual è la sua visibilità e riconoscibilità?

«Sul fronte B2C, non ci interessa che il consumatore finale conosca HNH come marchio aziendale. Lavoriamo con brand nostri, come Almar, o in franchising con grandi marchi, da Best Western a Hilton, lasciando che siano questi ultimi a rappresentare il valore percepito dagli ospiti. Nel B2B, invece, HNH è ben conosciuta nel mondo delle aziende, delle agenzie di viaggio e dei tour operator.

Qui il nostro rapporto con i clienti è consolidato grazie ai team di sales e marketing, che dialogano direttamente con queste realtà».

Gestite hotel in territori molto diversi, con vocazioni differenti che richiedono offerte differenti. Come gestite questa eterogeneità di offerta?

«La diversificazione è una strategia fondamentale per noi. Non vogliamo polarizzarci su una singola destinazione: se, per esempio, avessimo 15 hotel in una sola città e quella destinazione subisse una crisi, ci prenderemmo un rischio significativo.

Diversificando, possiamo anche creare opportunità cross tra destinazioni e brand, migliorando la riconoscibilità sia per l’utente finale che per il mondo B2B».

A questo proposito: come pianificate lo sviluppo e la crescita delle vostre strutture?

«Mappiamo il territorio in base alle destinazioni primarie, secondarie, regionali e resort. Le destinazioni primarie, come Roma, Venezia, Firenze e Milano, sono sempre nella nostra lista. I progetti non mancano, ma ormai prendiamo in considerazione solo le opportunità che offrono almeno 100 camere, a meno di situazioni incredibili.

Le destinazioni secondarie sono quelle in cui vediamo interessanti possibilità di crescita, come a Verona, Napoli, Bologna, Torino, Genova, Trieste, Bari, Palermo. Ci crediamo, le seguiamo. E poi stiamo lavorando sul nostro brand, Almar.

Quindi da un lato cerchiamo di espanderci in nuove città, dall’altro stiamo consolidando la nostra presenza là dove siamo già operativi. Ad esempio, a Verona, dove abbiamo già due strutture, apriremo presto una terza, una struttura di luxury serviced apartment nel cuore della città».

Leggi alto in Primo Piano 

Luca Indemini

Giornalista specializzato in tecnologia e innovazione

ADV

Leggi anche