I cambiamenti climatici salveranno la montagna dallo spopolamento?

Montagne bellunesi
I cambiamenti climatici salveranno la montagna dallo spopolamento? Confindustria Belluno Dolomiti con l’associazione “Riabitare l’Italia” promuove un seminario
Due giorni di eventi a belluno il 5 e 6 maggio Berton: “sfida epocale se vogliamo continuare a vivere e lavorare nelle terre alte”.
Confindustria Belluno Dolomiti con l’associazione “Riabitare l’Italia” promuove a Villa Doglioni Dalmas un seminario con i massimi esperti italiani di clima e politiche montane.
Saranno i cambiamenti climatici a salvare la montagna bellunese dallo spopolamento e dall’invecchiamento? Quella che può apparire una provocazione è, in realtà, un’ipotesi, se non addirittura una vera e propria prospettiva supportata da dati e analisi. Che i prossimi saranno decenni di grandi migrazioni provocate dagli effetti nefasti dell’innalzamento delle temperature è ormai assodato, tanto che c’è chi parla addirittura del XXI come del “secolo nomade”.
I trend demografici però cambieranno anche dentro i continenti e gli Stati, con uno spostamento degli abitanti verso le aree interne e montane? “I diversi modelli climatici utilizzati per l’Italia – spiega Paola Mercogliano del Centro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici – mostrano risultati concordi su un aumento della temperatura media a metà secolo rispetto alla fine dello scorso secolo. Intorno al 2050, infatti, in tutti gli scenari si evidenzia un aumento della temperatura tra un grado centigrado (nello scenario con politiche climatiche più aggressive), fino a 5 gradi, nello scenario in cui non si assumano politiche climatiche.
È anche interessante notare come in tutti gli scenari si evidenzi un consistente aumento di giorni con temperatura minima superiore a 20°C in estate con un corrispondente aumento della durata dei periodi senza pioggia. L’atteso aumento di stress termico, inoltre, si acuisce in ambiente urbano, dove aumentano i rischi per la salute connessi ai cambiamenti climatici”.
E proprio a questo tema, e di come affrontare i mutamenti del clima nelle terre alte con strumenti adeguati e azioni concrete, è al centro del seminario promosso da Confindustria Belluno Dolomiti e dall’Associazione “Riabitare l’Italia” con il supporto di Volksbank il 5 e 6 maggio prossimi a Villa Doglioni Dalmas.
“Cambiamenti climatici, sviluppo locale e governo metro-montano del territorio”, il titolo dell’evento che vedrà la partecipazione dei massimi esponenti nazionali di clima e sviluppo montano.
“Quella del cambiamento climatico è una sfida epocale per la nostra montagna, che non dobbiamo subire ma anticipare. Occorre essere attori responsabili se vogliamo continuare a vivere e lavorare nelle terre alte”, afferma Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti.
“Per questo abbiamo voluto promuovere una due giorni di studio, approfondimento e soluzioni operative, da condividere poi con tutti i soggetti della comunità bellunese e della montagna italiana. Non si tratta di teoria o fantascienza ma di scenari che già stiamo riscontrando. Con Vaia si è aperto un nuovo capitolo. Il clima sarà un fattore sempre più decisivo: nella nostra montagna, già contrassegnata da tante fragilità idrogeologiche, il tema è ineludibile e può addirittura essere un’opportunità. Ma servono visione e programmazione”.
Il seminario risponderà a una serie di interrogativi aperti e urgenti. “Dobbiamo capire se e quanto i cambiamenti climatici impatteranno sulla distribuzione demografica e come possono prepararsi i singoli territori”, spiega Berton. “Ci chiederemo anche se ci sarà un ritorno di abitanti verso le terre alte. È una ipotesi sulla quale dobbiamo iniziare non solo a riflettere ma anche a predisporre una programmazione adeguata. La migrazione climatica – anche interna – è un fattore da valutare fin da subito”.
Si parte venerdì 5 maggio alle 16 con i saluti istituzionali di Oscar De Pellegrin, sindaco di Belluno, e Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno. Non mancheranno la voce di Uncem e gli onori di casa di Confindustria Belluno Dolomiti, mentre a introdurre i lavori sarà Sabrina Lucatelli direttrice di Riabitare l’Italia ed esperta di politiche di sviluppo delle aree a bassa demografia.
La prima sessione – con la moderazione di Filippo Barbera dell’Università di Torino – prenderà avvio dall’analisi del cambiamento climatico e degli impatti sull’area di Belluno con Paola Mercogliano, esperta di CMCC Foundation – Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.
A parlare poi di comunità energetiche e territori saranno Giovanni Carrosio (Università di Trieste), Giampietro Gregori (Direttore Centro Imprese Corporate Area Belluno/Treviso/Pordenone Volksbank) e Paolo Marafatto (Responsabile Clienti Aziendali Direzione Commerciale Volksbank).
Seguirà un focus sull’innovazione sostenibile in montagna con Federico Mento di Ashoka Italia; toccherà invece ad Alessandro Delpiano (Città metropolitana di Bologna) approfondire i temi della coesione territoriale e del consumo di suolo. Sarà analizzato, in particolare, il caso di Bologna città “metromontana”.
Le conclusioni di giornata saranno affidate a Stefania Leone dell’Università di Salerno.
La seconda sessione è prevista alle 9 di sabato 6 maggio, dopo i saluti di Marco Bussone (UNCEM), ad avviare i lavori sarà Anna Giorgi (Unimont) che si concentrerà sul “fattore climatico” nel libro bianco sulla montagna. Di migrazioni climatiche nella metromontagna padana parleranno Filippo Barbera e Andrea Membretti, entrambi dell’Università di Torino.
“Giovani dentro e Scuola della Pastorizia, Innovazione e Formazione a sostegno delle Aree Interne” sarà l’argomento affrontato da Mia Scotti (CREA), mentre Vanda Bonardo di Legambiente curerà un intervento dal titolo “La difficile pratica della speranza nelle terre alte”.
Non mancherà un momento dedicato a “Milano – Cortina 2026: le prime olimpiadi metromontane”, un dibattito tra Paolo Pileri del Politecnico di Milano e Andrea Varnier per la Fondazione Milano Cortina 2026.
A trarre le conclusioni della due giorni saranno Andrea Ferrazzi, direttore di Confindustria Belluno Dolomiti, e la stessa Sabrina Lucatelli.
Per informazioni sull’evento contattare Cristina Cara al numero 0437 951170 o via mail
Le schede di adesione sono compilabili al sito di Confindustria Belluno Dolomiti nella sezione Appuntamenti.
Le adesioni sono aperte.
Da Confindustria Belluno Dolomiti