Il futuro dell’artigianato a Venezia

La ricerca internazionale sul futuro dell’artigianato arriva a Venezia: scenari e modelli per la digitalizzazione sostenibile dell’artigianato locale
Le tecnologie digitali e i nuovi modelli di business orientati alla sostenibilità sono la chiave per supportare la crescita e la valorizzazione delle attività artigianali e artistiche locali, aprire nuovi mercati, promuovere collaborazioni tra artigianato e industrie culturali, favorendo il coinvolgimento delle nuove generazioni nei mestieri tradizionali d’eccellenza.
Il progetto Hephaestus (Heritage in EuroPe: New tecHnologies in crAft for prEserving and innovaTing fUtureS), finanziato dal programma europeo Horizon Europe, ha lo scopo di definire possibilità e strumenti per preservare e innovare i settori dell’artigianato, per sviluppare un’economia basata sulla tecnologia all’avanguardia, creativa, sostenibile e radicata nel patrimonio culturale.
Un partenariato di alto livello, composto da istituzioni e imprese di cinque stati diversi: Danimarca, Faroe Islands, Italia, Lettonia e Svezia, collaborerà per quattro anni, proponendo soluzioni per la formazione e la crescita innovativa delle realtà artigiane, attraverso azioni pilota e sperimentazioni in quattro cluster territoriali tra cui Venezia e il distretto della ceramica di Bassano e Nove.
Il progetto è stato presentato recentemente con un workshop accademico e istituzionale a Venezia e un incontro dedicato agli stakeholder a Bassano del Grappa, in collaborazione con il Comune e i Musei Civici, partner del progetto.
Venezia si conferma così un luogo privilegiato di studio e innovazione sul tema dell’artigianato, riportando in veneto gli indirizzi europei sulla sostenibilità, digitalizzazione e valorizzazione della cultura e del patrimonio materiale e immateriale. La collaborazione tra diversi interlocutori: accademici, quali l’Università Ca’ Foscari, istituzionali, come le Associazioni di Categoria CNA e Confartigianato e tecnologici, come Fablab Venezia, ha l’obiettivo di affrontare l’innovazione da diversi punti di vista, assicurando un approccio trasversale.
Marta Gasparin, professoressa associata presso CBS e coordinatrice del progetto di ricerca, ha espresso il suo ottimismo sull’iniziativa, affermando: “L’artigianato tradizionale è vitale per le economie locali e per mantenere la diversità culturale in Europa. Tuttavia, per sopravvivere e prosperare, questi mestieri devono adattarsi al panorama in evoluzione. Attraverso questo progetto, miriamo a potenziare i mestieri tradizionali per creare posti di lavoro, promuovere la crescita economica e rivitalizzare le regioni europee”.
Il professor Fabrizio Panozzo, professore associato dell’Università Ca’ Foscari evidenzia le potenzialità virtuose date dalla collaborazione tra ricerca, impresa e arte: “In questo progetto però management e arte si combineranno con la dimensione sociale, “comunità” è infatti un’altra parola chiave per la ricerca. L’artigianato sarà interpretato come un processo che contribuisce all’inclusione e all’innovazione sociale: un processo in cui l’arte e la presenza degli artisti saranno fondamentali per una reinterpretazione dell’artigianato come mezzo per rinforzare le connessioni tra chi abita un territorio.
Anche questa volta il ruolo degli artisti è fondamentale: lavoreranno fianco a fianco con ricercatori di management, per capire cosa fa l’artigianato, e non solo nella produzione di oggetti belli, ma anche cosa fa l’artigianato alla società e alle comunità.
Nei cinque ecosistemi di Hephaestus – Venezia, Bassano del Grappa, Dals Langed in Svezia, Bornholm in Danimarca e le isole Faroe – cerchiamo un nuovo modo di intendere la presenza degli abitanti e dei cittadini, in particolare in quelle città come Venezia in cui l’idea stessa di cittadinanza è messa alla prova dall’industria del turismo. In questi luoghi l’artigianato, insieme all’arte e a una nuova idea del governo di imprese e istituzioni, può fornire una visione e un’interpretazione di un futuro più sostenibile.”

La presenza nel partenariato di un interlocutore operativo come Fablab Venezia, che da anni è impegnato nel supporto alla digitalizzazione dei processi artigianali e nello sviluppo di paradigmi creativi innovativi, è un grande valore aggiunto per il progetto:
“Le tecnologie di fabbricazione digitale si mettono a servizio dell’artigianato artistico e d’eccellenza, fornendo opportunità di crescita e valorizzazione dei processi manuali tradizionali, e traghettando le imprese artigiane verso il futuro. La collaborazione tra istituzioni e imprese è fondamentale per trasformare le buone pratiche in innovazione strutturata e condivisa, con un impatto sui territori e utilizzando la tecnologia come strumento per gestire il passaggio generazionale e coinvolgere i più giovani in questi mestieri d’eccellenza” commenta Andrea Boscolo, socio co-fondatore del laboratorio di fabbricazione digitale.
Il ruolo delle Istituzioni locali e delle associazioni di categoria sarà determinante per la creazione di innovazione stabile e duratura e per il trasferimento di competenze a tutti i settori artigiani.
Il Dott. Roberto Paladini, Direttore CNA – Confederazione Nazionale Artigianato Comune di Venezia sottolinea l’importanza che un progetto come Hephaestus può rivestire per lo sviluppo locale a 360 gradi: “Siamo lieti di essere partner del progetto e di poter contribuire tramite esso ad evidenziare il ruolo sociale e culturale che l’artigianato esprime nello sviluppo dei territori.
Procedere in modo sistemico a fianco dell’Università Ca’ Foscari Venezia e di Fablab Venezia su questo tema è per noi di fondamentale importanza per poter cogliere a pieno le innovazioni sociali che saranno generate dalle attività poste in essere dalle azioni progettuali.
In questo modo come Associazione di rappresentanza veneziana degli interessi dell’artigianato riusciremo a trasferire alle botteghe ed ai maestri artigiani del territorio tali innovazioni, così da rendere quanto più ampia la ricaduta di esse sul tessuto produttivo locale.
La contaminazione tra arte e artigianato è un tema di fondamentale importanza sia rispetto alla necessità di rinnovamento e di contaminazione fattiva del comparto, sia in ottica di rigenerazione dei saperi e delle conoscenze tradizionali mediante il passaggio generazionale e l’apertura a nuove collaborazioni professionali.
La produzione artigianale è per sua stessa natura sostenibile, lenta e rispettosa dell’ambiente in cui è inserita. Rafforzare l’artigianato significa contribuire a rendere vivibile la Città, rafforzando da un lato l’offerta di beni e servizi a favore dei residenti, dall’altro la possibilità di sviluppo di insediamenti produttivi manifatturieri compatibili con l’ecosistema veneziano.“
“Gli artigiani veneziani sono da sempre intimamente connessi alla propria città – spiega il Direttore di Confartigianato Venezia, Dott. Matteo Masat – quelli che operano nel Centro storico e che anche vi risiedono sono il 66% del totale, due su tre. Puntare sull’artigianato significa quindi intervenire anche sulla residenza. Venezia potrebbe allora assumere il ruolo di «grande laboratorio» per un nuovo tipo di artigianato che non rinnega la tradizione, ma, al contrario, la riprende in tutta la sua essenza e la pone con convinzione al centro”.
La sfida che si trova davanti il capoluogo lagunare (al pari delle altre città d’arte italiane) è di cogliere e sfruttare al meglio la trasformazione economica in atto basata su un modello aziendale fondato sulla qualità, sulla creatività e sul giusto insieme di innovazione tecnologica e valorizzazione di saperi intimamente legati al territorio.
“Un’altra Venezia potrebbe essere ancora pensabile – conclude il Dott. Enrico Vettore, Responsabile Categorie d Confartigianato Venezia -, un nuovo rinascimento, guidato da questi artigiani visionari che scorgono nelle tecnologie digitali scenari impensabili fino a qualche anno fa, è concretamente possibile. Questo progetto va visto allora come un piccolo tassello che si inserisce all’interno di un grande mosaico tutto da ricostruire che vede il ritorno, come figura centrale, dell’artigianato nelle sue molteplici forme ed espressioni più autentiche”.