Coldiretti e il miele del Veneto
Il miele del Veneto, il dolce sigillo di Campagna Amica – Coldiretti celebrato al mercato coperto di Vicenza
Coldiretti Vicenza: “Gli apicoltori stanno facendo un grande lavoro per salvare la produzione di uno dei prodotti più straordinari della nostra cultura”
Grande festa, questa mattina al mercato coperto di Campagna Amica Vicenza, in contra’ Cordenons n. 4, in occasione della Giornata mondiale del miele. Laboratori rivolti ai bambini, dimostrazioni di ricette e tanti suggerimenti sui migliori accostamenti con gli altri prodotti del territorio hanno caratterizzato la giornata che, nonostante la pioggia, ha visto un’ottima partecipazione.
Il freddo anomalo fuori stagione, dopo la lunga siccità, colpisce gli alveari e taglia i raccolti di miele in primavera con una perdita di produzione dei mesi di aprile e maggio 2023 fino all’80% rispetto alla scorsa stagione. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti secondo l’Osservatorio miele, in occasione della Giornata mondiale delle api.
“Già lo scorso anno l’Italia – spiega Coldiretti – aveva dovuto fare i conti con un’analoga situazione, perdendo quasi un vasetto di miele su quattro rispetto a poco più di un decennio fa. Le difficoltà delle api sono un pericolo grave per la biodiversità, considerato che quelle domestiche e quelle selvatiche sono responsabili del 70% della riproduzione di tutte le specie vegetali, sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente e servono al lavoro degli agricoltori con l’impollinazione dei fiori. Infatti, ben tre colture alimentari su quattro dipendono in una certa misura per resa e qualità dall’impollinazione dalle api.
E, tra queste, ci sono le mele, le pere, le fragole, le ciliegie, i cocomeri ed i meloni. Il ruolo insostituibile svolto da questo insetto è confermato da Albert Einstein che sosteneva che: se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”.
Il miele prodotto sul territorio nazionale, dove non sono ammesse coltivazioni Ogm a differenza di quanto avviene ad esempio in Cina, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta da Coldiretti.
La parola Italia deve essere presente per legge sulle confezioni di miele raccolto interamente sul territorio nazionale (Es. Miele italiano), mentre nel caso in cui il miele provenga da più Paesi dell’unione Europea, l’etichetta deve riportare l’indicazione “miscela di mieli originari della Ue” indicando il nome dei Paesi; se proviene da Paesi extracomunitari deve esserci la scritta “miscela di mieli non originari della Ue” con il nome dei Paesi, mentre se si tratta di un mix va scritto “miscela di mieli originari e non originari della Ue”, anche qui con l’indicazione dei nomi dei Paesi.
“Nel nostro Paese – conclude la Coldiretti – si consuma circa mezzo chilo di miele a testa all’anno, sotto la media europea, che è di 600 grammi, ma un terzo rispetto alla Germania. Il Belpaese, però, vince in biodiversità con più di 60 varietà, da quelli Dop come il Miele della Lunigiana, il Miele delle Dolomiti Bellunesi ed il miele Varesino, fino a quelli speciali in barrique o aromatizzati, dal tiglio agli agrumi, dall’eucalipto all’acacia”.