La vaschetta sostenibile di Mustangpack
Un recipiente pensato per l’ortofrutta che mira a rivoluzionare la filiera della carta. Ne abbiamo parlato con Tobia Zorzetto, fondatore di Mustangpack
Mustang Paper Tray è un brand di Mustangpack Srl, un’azienda con sede in provincia di Padova che si occupa di innovazione e sostenibilità. Abbiamo intervistato Tobia Zorzetto, fondatore e General Manager dell’azienda.
Quando nasce l’azienda e qual è l’idea di business che porta avanti?
«Siamo nati come start up nel 2019, per poi evolverci in una Pmi. L’idea è nata nel 2018, mentre stavo facendo uno stage in un’azienda che si occupa di packaging alimentare. Ho visto che il mercato chiedeva soluzioni sostenibili per il packaging alimentare, in quanto la plastica è uno degli elementi che impatta maggiormente sull’ambiente.
La caratteristica del nostro prodotto è di essere una vaschetta che replica esattamente gli stessi formati comuni dei recipienti in plastica già presenti nel mercato. In questo modo ho voluto facilitare il più possibile il passaggio dall’utilizzo della plastica all’utilizzo della carta.
I miei clienti utilizzano gli stessi macchinari per confezionare il prodotto, senza sostenere alcun costo in più per partire con un imballaggio nuovo in carta. In più, anche tutta la logistica è rimasta uguale, sia quella relativa al trasporto che quella relativa all’immagazzinamento sugli scaffali dei supermercati, con un’area dedicata al prodotto che è rimasto immutato.
L’aggiunta di costo ha riguardato invece la materia prima, in quanto la carta è più costosa della plastica: dal 30 per cento in più al doppio. C’è da dire però che noi usiamo carta FSC 100 per cento riciclabile, proveniente da foreste certificate del Nord Europa.
Usiamo esclusivamente carta vergine: il nostro settore di riferimento è l’ortofrutta, abbiamo a che fare con un prodotto vivo, che continua ad assorbire. La nostra carta è priva di agenti inquinanti: al posto delle colle usiamo una vernice alimentare a base acqua. I nostri colori sono certificati e compostabili, senza derivanti chimici dal petrolio, ma con elementi derivanti da materie organiche.
Oggi la carta viene riciclata tutta insieme, ma se tutti utilizzassero le nostre pratiche anche la carta riciclata potrebbe essere usata come packaging primario per gli alimenti. In ogni caso, anche se la vaschetta non viene riciclata non reca alcun danno all’ambiente.
Noi ci siamo inseriti all’interno della filiera dell’economia circolare della carta, ormai consolidata da anni: la fibra della carta può essere riutilizzata fino a 8-9 volte, mentre la plastica solo fino a 3 volte».
Qual è il vostro mercato di riferimento?
«La grande distribuzione e in particolare quella presente nei paesi europei rispetto ai quali l’Italia risulta ancora un po’ indietro. Nel resto dell’Europa, le linee guida della Gdo in materia di impatto ambientale e di packaging sono più chiare e nella popolazione il tema è più sentito.
Dal 2023 ci stiamo muovendo finalmente anche nella nostra nazione, riuscendo a coprire piccoli negozi oppure i mercati generali. Dopo la sede di Piazzola sul Brenta, in cui lavorano 14 persone, abbiamo aperto una sede produttiva a Salerno, dove abbiamo altri 7 dipendenti. Abbiamo trovato anche dei partner, sia come distributori che come produttori, in modo da poter portare questo prodotto in giro per il mondo».
Quali altre caratteristiche ha la vostra vaschetta?
«The Original Tray, che è il prodotto principale, quello con cui siamo nati, ha un bordo termoformato che riproduce esattamente la forma delle vaschette di plastica. Da qui sono nate altre esigenze, per esempio noi siamo stati i primi a creare una vaschetta in carta per le erbe aromatiche e le insalate, che garantisse a questi alimenti una durata di undici giorni.
Le altre vaschette in carta si fermano a 5-6 giorni. Questo dipende anche dal fatto che abbiamo brevettato un efficace sistema di formatura. In totale, abbiamo tre brevetti sui nostri prodotti e sono riconosciuti in tutto il mondo. Inoltre, è resistente all’umidità, è impilabile ed è conservabile in ambiente a bassa temperatura.
Infine, è anche personalizzabile e stampabile con un disegno o un’opera d’arte. Abbiamo considerato quest’ultima caratteristica come un valore aggiunto: l’azienda che vende quel determinato prodotto può brandizzare la vaschetta con il suo logo o può veicolare il nostro messaggio eco-sostenibile. Rispetto ai nostri competitor, noi siamo gli unici a non usare le colle.
Esclusivo è anche il nostro sistema di piegatura degli angoli, che conferisce molta resistenza alla struttura della vaschetta e ci permette di usare una carta più sottile e che pesa meno. Uno dei parametri vincenti di cui tenere conto nell’eco-design del packaging non è infatti la mera sostituzione del materiale, ma una sua sensibile riduzione, in modo da limitare anche l’impatto ambientale.
Nell’ambito di Marca Bologna questa nostra funzionalità ci ha valso un premio come miglior packaging per innovazione e sostenibilità. Tutto il know-how è interno alla nostra azienda: progettiamo e costruiamo le macchine e gli stampi, in modo da poter anche adattare in maniera rapida uno dei nostri prodotti standard alle necessità del cliente».