L’ Agricoltura a Vicenza parte dai Giovani
Il nuovo protagonismo in Agricoltura a Vicenza parte dai Giovani
Grande partecipazione di under40 martedì sera nella sede Coldiretti di Vicenza, per porre le basi di un rinnovato impegno nel settore, per la crescita delle imprese del territorio
Parte da Vicenza la rivoluzione under40 dei Giovani di Coldiretti. Martedì sera, nella sede provinciale di via Zamenhof, una sala gremita di giovani imprenditori agricoli l’ha dimostrato senza mezze misure, guidati dalla delegata vicentina Ilaria Pizzolato, dal delegato regionale Marco De Zotti ed alla presenza del presidente regionale Coldiretti Carlo Salvan, dalla direttrice Marina Montedoro, nonché dal presidente provinciale di Vicenza, Pietro Guderzo e dal direttore Simone Ciampoli.
A dare il la all’incontro la delegata Pizzolato, che ha trasmesso una grande carica al gruppo di lavoro, delineando il percorso fatto da Giovani Impresa e, in particolare, soffermandosi sul protagonismo messo in atto a Bruxelles, nel rappresentare le richieste dell’Agricoltura per un’Europa al passo con l’economia ed in grado di essere funzionale e non da ostacolo alle imprese.
Il delegato regionale di Giovani Impresa, il trevigiano Marco De Zotti, ha evidenziato che Coldiretti offre numerose opportunità ai giovani che vogliano crescere assieme alle proprie imprese, anche confrontandosi con i colleghi coetanei, per guardare al futuro con la consapevolezza che serve coesione, formazione e la capacità di districarsi tra bandi ed agevolazioni che, grazie all’impegno di Coldiretti, non mancano.
Entusiasta del partecipato incontro il presidente di Coldiretti Vicenza, Pietro Guderzo, che ha sottolineato il protagonismo dei giovani nelle imprese vicentine. “I giovani sono rappresentativi dell’Agricoltura berica. Si vede dai numeri delle aziende agricole – ha commentato Guderzo – anche di quelle che, pur non essendo a titolarità under40, vengono di fatto gestite da figli o, addirittura nipoti.
Il confronto che Giovani Impresa favorisce è una grande occasione per gli imprenditori, per crescere e valutare modi di lavorare diversi e, quindi, per mettersi in discussione. Coldiretti funge da catalizzatore a questo cambiamento.
E non bisogna dimenticare che l’Associazione funziona bene soltanto se anche l’ultimo dei soci si sente rappresentato, complice e protagonista di un percorso. Orgoglio Coldiretti, la serie di incontri in corso nel territorio, non è altro che la declinazione di una base associativa forte, ma che deve crescere ancor di più, tenendo fermi i valori fondanti dell’Organizzazione.
Le battaglie che stiamo portando avanti potremo vincerle non andando in piazza con la pancia, ma con la testa, avendo dalla nostra parte i consumatori, in quanto il mondo agricolo conta troppo poco per poter incidere sulle decisioni, i cui effetti, però, si riverberano sulla collettività”.
Concetti condivisi pienamente anche dal presidente Salvan, che nel delineare alcune delle criticità su cui Coldiretti sta lavorando, in particolare Pac, futuro delle stalle e fauna selvatica, ha sottolineato che “ci sono ancora troppi pochi giovani nei ruoli e nelle stanze in cui si può incidere.
Inoltre, dobbiamo essere più bravi a trasmettere alla base associativa ciò che facciamo. E, soprattutto, agricoltori e cittadini devono fare uno sforzo a capire come funziona l’Europa, in quanto le decisioni assunte a Bruxelles incidono sulla vita dei quasi 500 milioni di abitanti dell’Unione Europea. Solo così potremo veramente cambiare rotta. E, finalmente, non dovremo più affermare che questa non è l’Europa che vogliamo”.
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