• 08/02/2025

Lavoro in Veneto: 2022 anno delle dimissioni e dei cambiamenti

 Lavoro in Veneto: 2022 anno delle dimissioni e dei cambiamenti

Il 2022 ha visto crescere i posti di lavoro nel Veneto di 29.559 unità, sebbene leggermente inferiore rispetto al 2021 il dato è comunque superiore al 2019 che ha registrato un saldo totale di 26.900 tra assunzioni e cessazioni. Considerando il rallentamento dovuto dal Covid e le incertezze che ne sono derivate in diversi settori come il turismo e la ristorazione, il Veneto si conferma una regione in crescita per quanto riguarda le assunzioni, 616.200, + 14%, rispetto al 2021, con un incremento notevole soprattutto nel primo semestre e un rallentamento in dicembre 2022 pari a una perdita di 13.100 posti di lavoro.

Crescita contratti tempo indeterminato e meno apprendisti

Analizzando nel dettaglio i dati disponibili, il Veneto nel 2022 ha visto un importante incremento di contratti a tempo indeterminato, + 37.400, mentre calano i contratti a tempo determinato, -3.900, e gli apprendisti, che hanno sofferto maggiormente la contrazione del mercato del lavoro registrando un -4.000 di posizioni lavorative.

Aumento delle dimissioni

I recenti cambiamenti, probabilmente dovuti alla pandemia con conseguenti aspettative e condizioni lavorative differenti rispetto al passato, hanno movimentato il mercato del lavoro portando a un aumento delle cessazioni dei rapporti di lavoro in Veneto, +17%. Addirittura, nei primi 4 mesi del 2022 il Veneto ha esaminato 66.300 licenziamenti volontari, 50% in più rispetto all’anno precedente. A causare questi notevoli spostamenti sembra sia il sostanziale desiderio di cambiare stile di vita dei lavoratori, le scelte sono infatti spesso motivate da una preferenza verso il lavoro da remoto, l’esigenza di ottenere una retribuzione maggiore e più tempo libero per conciliare famiglia e lavoro, e una ricerca importante nei confronti di un welfare aziendale più forte e presente, dettaglio che al momento sta condizionando diverse decisioni.

Il lavoro in Veneto nel 2023

Le previsioni per il lavoro in Veneto nel 2023 non sono delle più rosee, secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha elaborato i dati Istat e le previsioni Prometeia, in Veneto il numero assoluto dei disoccupati salirà a quota 107.400, mentre il tasso di disoccupazione rimarrà al 4,7 per cento, contro una media nazionale dell’8,4 per cento. Treviso, Padova, e Vicenza le provincie più colpite dall’aumento della disoccupazione. Sempre l’analisi della Cgia di Mestre sottolinea come i settori maggiormente interessati dalle riduzioni di lavoro saranno i comparti manifatturieri, in particolare quelli energivori e i più legati alla domanda interna; di contro i settori i più attivi come metalmeccanica, alimentari e alta moda saranno i meno esposti. Ulteriori difficoltà sono previste per i settori dei trasporti, la filiera automobilistica e l’edilizia.

Il rischio recessione

«Se il 2022 mostra ancora buoni numeri per il mercato del lavoro con assunzioni e stabilizzazioni, per l’anno che si affaccia il timore riguarda la crisi sociale che si profila, con tensioni che possono manifestarsi nelle aziende e non solo. Passeremo dal Pil al +3,9 di quest’anno ad un modestissimo +0,4% del 2023, con il rischio di scivolare nella recessione», questo il commento di Giampaolo Veghini, segretario generale di Cisl Verona a L’Arena «Gli aumenti dei costi di materie prime ed energia preoccupano le imprese dei comparti più performanti: dalla metalmeccanica al cartario, fino all’alimentare specializzato nei prodotti da forno».

Anna Fogarolo

Copywriter, scrittrice, esperta comunicazione digitale

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