Logistica nel padovano

Logistica: un settore che nel padovano fattura oltre 3 miliardi di euro. Cna Trasporti con oltre 800 associati pesa per più del 40% della rappresentanza territoriale
Il settore della logistica si conferma uno dei pilastri dell’economia padovana. Secondo l’ultimo report congiunto di CNA Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna dedicato ad automotive e logistica, il comparto vale complessivamente oltre 12,2 miliardi di euro a livello interregionale, con Padova che da sola pesa per oltre 3 miliardi.
Un risultato che riflette la vivacità del tessuto imprenditoriale locale e che vede CNA Trasporti come associazione di riferimento, con oltre 800 imprese associate e una rappresentatività che supera il 40% del settore padovano.
Lo scorso marzo si è svolto un importante incontro tra la dirigenza di CNA Trasporti e i vertici di Interporto Padova, rappresentati dal presidente Luciano Greco e dall’amministratore delegato Roberto Tosetto. Un confronto che ha sottolineato l’importanza strategica dell’Interporto come infrastruttura chiave per lo sviluppo non solo del comparto logistico, ma di tutta l’economia locale.
E se la logistica è un settore cruciale per l’economia del territorio, CNA – con il suo ruolo di rappresentanza – è un anello di congiunzione fondamentale tra le esigenze delle imprese e un’infrastruttura strategica come l’Interporto, il cui sviluppo è determinante per la crescita non solo del Padovano ma dell’intera regione.
«In questi mesi – dichiara il presidente di CNA Padova e Rovigo, Luca Montagnin – si sta sviluppando, all’interno delle istituzioni e sulla stampa locale, un dibattito interessante in merito alla proposta di Interporto Padova di costituire una nuova società per la gestione del terminal, aprendone il capitale anche a un operatore privato specializzato nel settore.
Riteniamo questa operazione di grande interesse. Non solo perché valorizza ulteriormente un asset che ha già dimostrato tutta la sua rilevanza per il territorio, ma perché può rappresentare un’opportunità concreta: l’ingresso di un primario operatore dell’intermodalità nel Padovano potrebbe infatti permettere di aumentare i volumi di traffico, favorire l’insediamento di nuove imprese della logistica e rafforzare il ruolo del nostro territorio come piattaforma strategica per la distribuzione delle merci.
Tutto questo aumenterebbe il valore aggiunto dei prodotti che transitano per il Padovano, generando occupazione e nuove opportunità per le imprese insediate, e contribuendo alla creazione e distribuzione della ricchezza in tutta l’area.
Comprendiamo le perplessità e i dubbi espressi anche dal sindacato e da chi, con spirito critico, solleva legittime questioni. Da parte nostra, vigileremo con attenzione sull’intero processo. Al tempo stesso, riteniamo che questi interrogativi – sani e costruttivi – non debbano tradursi in un ostacolo pregiudiziale allo sviluppo di un progetto che può portare crescita e benefici tangibili.
Innovazione e sviluppo non possono restare solo idee: devono trovare concretezza. E questa ci sembra un’ottima occasione per “calare a terra” nuove opportunità e prospettive per le nostre imprese. Ci auguriamo che non si tratti solo di un’operazione finanziaria, ma soprattutto di una reale opportunità di crescita industriale e di potenziamento dei servizi.
Sono convinto – conclude Montagnin – che gli artigiani debbano avere una visione del futuro, e questo progetto va proprio in questa direzione: rafforzare la visibilità del nostro territorio a livello globale e contribuire alla creazione di nuova ricchezza. Perché intermodalità e scambio di merci sono le basi di un’economia davvero florida».