• 21/04/2025

Organoidi, al World Health Forum Veneto

 Organoidi, al World Health Forum Veneto

Organoidi, repliche di organi e tessuti umani in miniatura realizzate in vitro, così i modelli 3D aiutano a comprendere le malattie al World Health Forum Veneto 

La giornata di chiusura di sabato vedrà tra i protagonisti anche Fazel A. Monikh, dell’Università di Padova, che tratterà il tema delle incognite del viaggio delle micro-nanoplastiche attraverso il corpo umano

Gli organoidi, repliche di organi e tessuti umani in miniatura realizzate in vitro, sono tra i protagonisti della seconda giornata del World Health Forum, con ben nove sessioni al centro congressi Padova Congress. «Il World Health Forum è un evento fortemente voluto dalla Regione del Veneto – ha dichiarato Manuela Lanzarin, Assessore alla Sanità della Regione Veneto, aprendo i lavori nella mattinata – e dagli enti organizzatori per mettere al centro la salute, la sanità, l’approccio ‘one health’ e, soprattutto, la persona.

Il Veneto non è solo la culla della medicina moderna, ma rappresenta anche un’eccellenza nel sistema sanitario. In questa seconda edizione stiamo affrontando a 360 gradi le sfide che riguardano l’invecchiamento della popolazione, le malattie croniche e le nuove patologie adottando una prospettiva multidisciplinare, integrando fattori ambientali e animali in un’unica visione condivisa con il mondo scientifico, delle università e delle istituzioni. Padova e il Veneto si candidano, dunque, a essere un laboratorio di innovazione, capace di rimanere al passo con le nuove frontiere della medicina».

Durante la seconda sessione si è parlato di “Organoidi e scaffold: i nuovi modelli 3D per comprendere le malattie umane” con gli interventi di Paolo De Coppi, Primario di Chirurgia pediatrica, University College London Great Ormond Institute of Child Health e Nicola Elvassore, dell’Istituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) e Professore al Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova.

«Recentemente abbiamo isolato le cellule staminali dal liquido amniotico – spiega De Coppi -, queste cellule sono in grado di formare organoidi, cioè piccoli organi che rappresentano quelli del feto. Per esempio, siamo in grado di costruire in vitro un piccolo polmone di un feto in via di sviluppo. In futuro potremo essere in grado di dire ai genitori come quel polmone funzionerà quando il bambino sarà nato. Infatti, per quanto riguarda i polmoni, questi non funzionano prima della nascita, perché è la placenta che dà al feto l’ossigeno e tutti i nutrienti di cui ha bisogno, per cui il bambino inizia a usare i propri polmoni solo alla nascita con il primo respiro».

«Nella diagnosi prenatale – prosegue De Coppi – al momento si utilizzano tecniche di immagine come l’ultra-sound o la risonanza magnetica, ma tramite questi strumenti non si riesce a capire come gli organi del feto possano funzionare, perché alcuni di questi entrano in azione solo alla nascita, per cui gli organoidi in qualche modo rappresentano quell’organo prima che questo entri in funzione.

Per questo motivo possono essere utilizzati come una sorta di screening prenatale, perché al giorno d’oggi solo con la risonanza magnetica possiamo definire una malformazione genetica o capire qual è l’espressione dei geni nel feto – conclude il professore -. Una patologia specifica per cui questi strumenti possono essere utili è l’ernia diaframmatica, ovvero quando ai bambini viene diagnosticato un buco nel diaframma.

In presenza di questo difetto, l’intestino sale fino al torace comprimendo il polmone che non riesce quindi a svilupparsi. Sappiamo che il 30% dei bambini affetti da questa patologia non sopravvive, ma attraverso gli organoidi si possono in qualche modo capire le funzioni del polmone prima che questo entri in vita».

«Al World Health Forum Veneto ho presentato la ricerca in corso sugli organoidi – spiega Elvassore – una parola che richiama un organo in miniatura. Generiamo questi modelli per riprodurre alcune caratteristiche di un paziente, qualsiasi organo umano è potenzialmente riproducibile. Una volta compreso cosa succede al suo interno e la dinamica dei processi che si sviluppano siamo in grado di capire che cosa non funziona e di intervenire in maniera mirata».

«In particolare – prosegue Elvassore -, stiamo applicando gli organoidi allo studio di una forma di autismo di origine genetica, la sindrome dell’X fragile, simulando che cosa accade nelle prime fasi di sviluppo del cervello. Negli organoidi abbiamo trovato conferma di alcune caratteristiche già osservate in pazienti adulti, come ad esempio la disregolazione delle proteine sinaptiche, ma abbiamo riscontrato anche alcuni target disregolati che non erano noti in precedenza. In questo specifico caso, quindi, l’organoide è utilizzato per generare delle ipotesi di patogenesi, cioè sulla fase iniziale della malattia».

Tra i temi trattati durante la giornata anche “Dalla medicina di precisione agli investimenti nelle imprese high-tech”: «Una discussione molto importante – dichiara Giorgio Palù, Professore Emerito all’Università degli Studi di Padova, Presidente della Fondazione Banca dei Tessuti del Veneto ETS e del Comitato Scientifico alla guida del Forum – che coinvolge la società civile sulle innovazioni nella tecnologia e nella scienza per dare vita a nuove imprese. L’industria biomedico-farmaceutica è una delle più innovative del pianeta, basti pensare che in Italia genera 50 miliardi di euro di fatturato all’anno».

A chiudere la seconda giornata del Forum alle 20.45 il concerto dell’OPV – Orchestra di Padova e del Veneto, che interpreta la Resurrezione di Gustav Mahler.

Il programma di sabato 15 marzo

L’ultima giornata del World Health Forum Veneto, sabato 15 marzo, si apre con la prima sessione delle 8.30 sulla patogenesi con gli interventi di Guido Silvestri, Emory University School of Medicine, sugli “Approcci immunologici per l’eradicazione dell’HIV”, e Aldo Scarpa, dell’Università di Verona, su “Navigare la patologia moderna nell’era della medicina di precisione”, seguiti da Fazel A. Monikh, dell’Università di Padova che tratterà il tema delle incognite del viaggio delle micro-nanoplastiche attraverso il corpo umano, mentre Giuseppe Paolisso, dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” affronterà il tema in correlazione alle malattie cardiovascolari. I moderatori saranno Umberto Cillo, dell’Università di Padova e Lucia Zanatta, dell’Ordine dei Biologi del Triveneto.

La seconda sessione del sabato “Dai virus come nemici agli agenti terapeutici: il lato luminoso della luna” inizierà alle 10.15 e vedrà alternarsi sul palco Joseph Glorioso, dell’University of Pittsburgh, School of Medicine, Arianna Calistri, dell’Università di Padova, Antonio Chiocca, dell’Harvard Medical School, Fulvio Mavilio, dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Orchard Therapeutics di Londra, Rino Rappuoli, Fondazione Biotecnopolo e Antipandemic Hub di Siena e Luigi Naldini, dell’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica. Moderano Fabio Mammano, dell’Università di Padova e Paula Cannon, University of Southern California’s Keck School of Medicine.

A chiudere la kermesse, alle 12.50, la discussione di una dichiarazione del WHFV per promuovere la scienza della salute, con gli interventi di Silvio Brusaferro, Università di Udine, Franco Foresta Martin, Giornalista e autore televisivo, Giorgio Palù, dell’Università di Padova, Caterina Pastori, Comitato Scientifico della Scuola di Formazione Specifica in Medicina Generale della Regione del Veneto e Rosario Rizzuto dell’Università di Padova. I saluti finali sono affidati all’Assessore alla Sanità della Regione Veneto Manuela Lanzarin e Alfredo Guglielmi, dell’Università di Verona.

Iscrizioni e canali social

Sono aperte le iscrizioni alle tre giornate di evento, completamente gratuite, sul sito web.

Promotori

La manifestazione è promossa dalla Regione del Veneto, dal Comune di Padova, dall’Università degli Studi di Padova, dalla Camera di Commercio di Padova, dalla Fondazione Cariparo, in collaborazione con Fondazione Scuola Di Sanità Pubblica e Venicepromex.

World Health Forum Veneto, tre giorni di incontri ed eventi di alto livello durante i quali si analizzerà il presente e si approfondirà il futuro dell’evoluzione delle scienze mediche e delle tecnologie che possono migliorare la vita. Affrontare alcune delle tematiche più pressanti in ambito sanitario e promuovere la consapevolezza dei cittadini per il benessere generale. Sono questi gli obiettivi del World Health Forum Veneto, un evento gratuito aperto a tutti: professionisti della sanità, esperti, studenti e cittadini.

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