Osservatorio su Cultura e Creatività

Nasce l’Osservatorio su Cultura e Creatività per la creazione di uno strumento di conoscenza e partecipazione alle politiche culturali della Regione
Teatro Santa Marta, Università Ca’ Foscari Venezia, 18 giugno 2025, ore 16.00 – 20.00. Accesso libero. Desk registrazioni aperto dalle 15.30
Ad un anno dall’avvio del progetto, Università Ca’ Foscari Venezia e Università Iuav di Venezia presentano i risultati della ricerca condotta grazie ai finanziamento di Regione del Veneto (DGR 553/2023 – Assegni di ricerca) per la creazione di un Osservatorio regionale su Cultura e Creatività in Veneto.
A partire dalla normativa regionale che prevede la costituzione di un ‘Osservatorio regionale dello spettacolo dal vivo’, il progetto di ricerca si è proposto di estendere il campo d’indagine – come avviene nelle regioni italiane ed europee che già si sono dotate di questo strumento – per comprendere il ruolo delle risorse culturali e creative come elementi chiave per lo sviluppo e la competitività del territorio.
Il nascente Osservatorio su cultura e creatività in Veneto si è posto quindi l’obiettivo di mappare e analizzare i domini di Arti performative, Cinema, Industrie Culturali e Creative, Patrimonio Culturale, Spazi culturali e creativi indipendenti e “Olimpiadi della Cultura”, per fornire dati aggiornati e informazioni dettagliate sull’intero settore, contribuendo così allo sviluppo di politiche culturali mirate e coerenti con la Strategia di Sviluppo Intelligente.
Dagli studi effettuati emergono dati e analisi che fotografano lo stato dell’arte in ambito culturale di Regione del Veneto. Di seguito un estratto dei dati principali emersi dalle ricerche.
Spazi Culturali e Creativi Indipendenti (SCCI)
Il progetto ha mappato 130 Spazi Culturali e Creativi Indipendenti attivi in Veneto. Gli SCCI rappresentano spazi con una propria identità e programmazione culturale, generalmente non profit e gestiti da artisti o professionisti culturali, che operano in maniera autonoma rispetto a istituzioni pubbliche o imprese private. Tra i 21 casi analizzati nel dettaglio, il 60% adotta modelli di gestione partecipata e il 90% co-progetta con enti pubblici e privati.
Nel complesso, offrono un’ampia varietà di attività culturali, accessibili e prevalentemente gratuite, ma con ricavi annui spesso inferiori a 30.000 euro. Sono motori di inclusione, innovazione e sviluppo locale, ma denotano fragilità economiche che richiedono politiche di sostegno ad hoc.
Patrimonio Culturale
Basandosi sulle rilevazioni relative al 2022 di ISTAT e MiC, in Veneto si contano 239 musei e 706 biblioteche, 754 archivi e 784 ville storiche, per un totale di oltre 2.500 enti mappati. Tra tutte le province del Veneto, Vicenza è la provincia con la maggiore concentrazione di istituti ed enti del patrimonio culturale con 523 enti, di cui ben 204 ville.
Per comprendere le risorse previste a livello regionale per l’ecosistema degli istituti culturali, lo studio ha preso in esame il Piano annuale degli interventi per la cultura 2022-2025 che ha destinato fondi crescenti all’Ambito 2 (Musei, Archivi, Biblioteche), con 350.000 € annui fino al 2024 e 450.000 € nel 2025. Nel triennio, sono stati finanziati oltre 100 progetti, con una distribuzione equilibrata tra le tre tipologie di istituti. L’azione regionale punta a potenziare servizi e riconoscimento degli istituti culturali veneti.
Arti performative
La ricerca si basa su un’ elaborazione integrata di dati quantitativi provenienti da diverse fonti istituzionali – Ministero della Cultura, INPS, SIAE e dati regionali – che ha permesso di delineare un panorama dettagliato del settore delle arti performative veneto, osservando in particolare cinque le aree:
- la mappatura degli spazi teatrali e culturali → con 374 luoghi per le arti performative, il territorio regionale conta 673 spazi teatrali (49% del totale). La composizione include anche le sale polifunzionali/spazi parrocchiali (44,3%).
- le risorse economiche, sia regionali che ministeriali → Nel 2025 sono stati allocati 650.000 euro a sostegno del sistema dello spettacolo dal vivo professionale (+18,2% rispetto al 2024). Purtuttavia il numero di domande di contributo ha registrato un calo del 15,87% nel 2024 rispetto al 2022.
- le dinamiche occupazionali → il Veneto conta 493 lavoratori dello spettacolo (5,24% del totale nazionale) e 120 milioni di retribuzioni nel 2023 (34,8% del Nord Est).
- la partecipazione culturale → Nel 2023 in Veneto sono stati messi in scena 964 spettacoli con 2,2 milioni di spettatori. La partecipazione teatrale dei residenti veneti è del 17,9% nel 2023, in aumento rispetto al 2,5% del 2021 e al 10,3% del 2022, ma inferiore al periodo pre-covid.
- l’ecosistema degli operatori e dei soggetti attivi → Al 2022 sono 388 i soggetti attivi in campo gestione spazi, produzione artistica, servizi tecnici, formazione, organizzazione eventi.
Cinema e Audiovisivo
Lo studio ha analizzato dati relativi a tre ambiti fondamentali: la produzione cinematografica; la fruizione, e la promozione. Per i finanziamenti emerge come dato principale il finanziamento di Regione Veneto che tra il 2018 e il 2021 ha stanziato 9,5 milioni di euro per sostenere la produzione di 49 opere cinematografiche, di cui 16 lungometraggi.
Le opere finanziate hanno registrato 257.419 presenze in sala dal 2018 ad oggi. Per quanto riguarda la promozione, a partire dalla mappatura degli spazi, sono stati rilevati in regione 71 cinema monosala e 35 multisala, per un totale di 48.910 posti e oltre 5,5 milioni di spettatori (dati 2023).
La promozione è stata supportata con 345.000 € messi a bando dalla Regione del Veneto, che hanno finanziato 33 festival per 618 giornate e 218.262 spettatori. Il progetto ha analizzato anche iniziative di avvicinamento al cinema come Martedì al Cinema e Giovani al Cinema.
“Olimpiadi della Cultura”
La ricerca ha indagato le potenzialità del territorio veneto coinvolto nelle prossime Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026, valutando come esso si stia preparando al Mega Evento.
Secondo il rapporto Open Olympics 2026, l’investimento per i Giochi Invernali 2026 è di circa 5,75 miliardi di euro. La Regione Lombardia ha destinato 3 milioni di euro al finanziamento di grandi iniziative in territorio lombardo e che si svolgano dal 1 febbraio 2025 al 30 giugno 2026. Dal 2023, la Regione Veneto redige il programma Veneto in Action in cui si sottolineano gli eventi e le iniziative locali.
Al giugno 2025, non risultano esistere investimenti regionali veneti destinati unicamente alle Olimpiadi Culturali. Dal questionario somministrato a 82 enti e associazioni culturali attive nel territorio, 29 di essi hanno intenzione di proporre degli eventi culturali in occasione delle Olimpiadi 2026 – per lo più eventi culturali (93,1%) e il 57,3% pensa che essi possano contribuire a dare una visibilità internazionale al territoriale.
A conclusione del lavoro di ricerca, Università Ca’ Foscari Venezia ha sviluppato in collaborazione con l’agenzia WOW Solution un sito web su cui consultare la ricerca e visualizzare i dati in modalità accessibile. L’Osservatorio su Cultura e Creatività in Veneto sarà online a partire dal 18 giugno, questo strumento potrà essere sviluppato e implementato in quanto si configura come un bene comune, aperto e in costante evoluzione.
Il progetto ha come capofila la Venice School of Management, il centro aiku – Arte Impresa Cultura ed il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università Ca’ Foscari Venezia, in partenariato con l’Università Iuav di Venezia.
Il gruppo di ricerca interateneo è composto da sei assegnisti di ricerca: Giulia Maragno (Venice School of Management), Enrica Sampong (Venice School of Management), Leonardo Mozzato (Venice School of Management), Caterina Ottobrini (Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali), Federica Antonucci (Dipartimento di Culture del Progetto, Università Iuav di Venezia), Antonella Peli (Dipartimento di Culture del Progetto, Università Iuav di Venezia).
Il progetto dell’Osservatorio è stato coordinato e supervisionato dai docenti Fabrizio Panozzo (Università Ca’ Foscari Venezia), Maurizio Busacca (Università Ca’ Foscari Venezia) e Stefania Tonin (Università Iuav di Venezia).
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