• 24/03/2025

Padova, seconda capitale dell’innovazione in Europa

 Padova, seconda capitale dell’innovazione in Europa

Sergio Giordani

Nel 2023 Padova ha ottenuto il secondo premio come Capitale dell’innovazione in Europa, distinguendosi per sostenibilità e connettività

Ambiziosi investimenti, cantieri proiettati nel futuro, idee concrete. Nel novembre 2023 la città di Padova è stata riconosciuta come seconda Capitale dell’innovazione d’Europa.

Diverse le motivazioni: dal tram che proprio in questi mesi vede l’ampliamento con altre due linee, finanziate grazie al Pnrr, alla possibilità di utilizzare veicoli elettrici, scooter e e-bike a noleggio, dall’implementazione di database innovativi (My Data) alle diverse sperimentazioni sostenibili.

Veneto Economy ha intervistato il sindaco di Padova Sergio Giordani per conoscere i progetti innovativi presenti e futuri della città.

VENETO ECONOMY - Padova, seconda capitale innovazione

Padova seconda città più innovativa d’Europa: quali sono i progetti che hanno reso possibile un traguardo così prestigioso?

«Riunendo istituzioni di ricerca, enti privati, soggetti pubblici e la sua università, Padova è diventata un laboratorio nazionale e internazionale di nuovi talenti e tecnologie che attraggono start up e Pmi grazie anche alla creazione del “Boulevard dell’Innovazione”.

Quest’area modernissima e tecnologica, che va dalla fiera fino all’area di “Padova Uno alla Stanga”, sta aprendo la strada a un nuovo concetto di città, rendendola più a misura d’uomo, più verde, più sana e attenta all’impronta ambientale.

Il Comune di Padova – insieme all’Università di Padova, alla Camera di Commercio, Uni- Smart, Padova Hall Spa, Competence Center Smact, Confindustria Veneto Est, Le Village by CA Triveneto, Galileo Visionary District, Paradigma, Accenture e Fondazione Fenice Onlus – è il principale stakeholder incaricato di coordinare, promuovere e investire su una città allineata ai più avanzati standard europei.

I nostri pilastri strategici principali sono la sostenibilità, finalizzata agli obiettivi di Net Zero City, la trasformazione digitale della città in una città intelligente europea e, infine, la “Grande Padova” che attrae talenti per fornire soluzioni innovative che migliorino i servizi pubblici di alto livello e mirino al benessere generale dei cittadini.

In concreto questi obiettivi sono raggiunti attraverso un insieme di azioni coordinate tra loro: tra le quali ricordiamo naturalmente il sistema tranviario Smart in via di completamento con la seconda e terza linea, la micro-mobilità elettrica con bici e monopattini elettrici geolocalizzati e prenotabili via app, utilizzati da oltre 100mila persone, il sistema innovativo di trasporto Next, il cui modulo recentemente ha compiuto alcuni test in ambiente autostradale.

Un altro pilastro fondamentale della strategia del Comune è il database My Data che raccoglie informazioni su mobilità e ambiente da oltre 200 sensori, a cui si affianca l’impegno per il raggiungimento della neutralità climatica anche attraverso l’efficientamento energetico in 58 edifici di proprietà comunale.

Sul fronte dell’innovazione tecnologica, è da sottolineare la realizzazione del “gemello digitale”, che riproducendo il centro storico cittadino e il Boulevard dell’Innovazione, tra le altre cose, permette di ridurre in modo significativo i sopralluoghi fisici da parte dei tecnici».

VENETO ECONOMY - Padova, seconda capitale innovazione

Quali progetti futuri renderanno Padova ancora più innovativa ed ecosostenibile?

«Abbiamo accennato alla costruzione delle due nuove linee tranviarie, che assieme alla linea già in esercizio saranno la colonna vertebrale di un trasporto pubblico più efficiente e sostenibile.

Ovviamente quando le due nuove linee entreranno in esercizio, ci sarà una riorganizzazione anche dei percorsi dei bus: con Busitalia stiamo progressivamente rinnovando la flotta, inserendo sempre più bus elettrici. Ne abbiamo già un buon numero in servizio e proprio dalle scorse settimane una delle linee importanti, la U16 è servita esclusivamente da nuovissimi mezzi elettrici.

A questo aggiungiamo il continuo e progressivo incremento e miglioramento delle piste ciclabili. Ma parlando di sostenibilità, alla luce anche degli evidenti cambiamenti climatici, dobbiamo sottolineare il grande lavoro che stiamo facendo, e che proseguirà nei prossimi anni, per aumentare il verde pubblico in città.

Abbiamo presentato recentemente il progetto del Parco delle Mura di San Benedetto, in centro città, che sarà realizzato al posto della ex Caserma Prandina, e abbiamo approvato il progetto esecutivo del primo stralcio del Parco della Guizza, che si unirà al limitrofo Parco del Comune di Albignasego. Assieme si svilupperanno su una superficie complessiva di oltre 13 ettari.

Ancora è stato approvato il progetto esecutivo dell’ampliamento del Parco Iris che oggi conta 6 ettari e mezzo di superficie e con questo primo stralcio diventerà di 16 ettari, 9 e mezzo in più rispetto all’attuale con nuove attrezzature, un edificio a zero impatto energetico, vaste aree verdi e boschive per il passeggio».

Padova attenta all’ambiente. Spesso sono proprio i cittadini a non accogliere positivamente i cambiamenti quotidiani necessari per garantire un cambiamento green: come hanno reagito i padovani alle misure sostenibili richieste per far fronte all’emergenza climatica?

«Ovviamente è normale e anche giusto che una parte dei cittadini possa dissentire rispetto alle scelte fatte dall’amministrazione. In generale però c’è una diffusa soddisfazione e condivisione per gli interventi che stiamo realizzando.

Anzi c’è chi ci critica dicendo che dovremmo osare ancora di più. Naturalmente non è facile, anche perché intervenire sulla struttura di una città storica e importante come Padova richiede attenzione, e le risorse non sono infinite.

A questo proposito voglio ricordare che Padova è una delle città che grazie ai suoi progetti ben fatti, concreti e in linea con i parametri richiesti dall’Europa, ha ottenuto più fondi del Pnrr in Italia, ben 620 milioni di euro. Siamo orgogliosi di questo e consapevoli che è anche una grande responsabilità.

La maggior parte dei finanziamenti è assorbita dalla realizzazione delle due linee tranviarie e questi cantieri, oggettivamente creano dei disagi che cerchiamo in ogni modo di minimizzare. Però sono inevitabili, ci vuole pazienza, avremo tra pochi anni una città veramente rinnovata e in linea con gli obiettivi di sostenibilità e vivibilità che tutti gli studi internazionali indicano come fondamentali per i prossimi decenni».

VENETO ECONOMY - Padova, seconda capitale innovazione

Il progetto My Data risulta vincitore dei Premi Agenda Digitale, per la categoria “Agende Digitali degli Enti Locali: casi di efficace digitalizzazione condotti a livello di province e comuni”, selezionato da Osservatori Digital Innovation – School of Management Politecnico di Milano. Può spiegarci in cosa consiste il progetto e come possono usarlo attivamente i cittadini?

«Il premio ci è stato assegnato in ragione del particolare carattere innovativo del progetto, sia sotto il profilo tecnologico che della governance. Consiste nella creazione di una piattaforma integrata di dati relativi ai fenomeni urbani della città: flussi di traffico, inquinamento atmosferico, livello di utilizzo dei mezzi di mobilità dolce, occupazione dei parcheggi, ecc.

I dati vengono raccolti grazie a una serie di sensori, oltre 500 in città, che rimandano dati e informazioni alla piattaforma (il cosiddetto IoT, l’internet delle cose). Non solo dati del Comune, ma anche dati di società terze ed enti che hanno in gestione servizi o semplicemente condividono informazioni utili per la pianificazione della vita della città.

La piattaforma è accessibile ai cittadini,  dove possono consultare in tempo reale i fenomeni che riguardano l’intero Comune. È assicurata così la trasparenza e la partecipazione.

La sfida per il futuro, da un lato, è quella di applicare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale che, alimentandosi dei dati, possa essere d’ausilio agli amministratori nell’adozione di decisioni basate su previsioni il più possibile oggettive. Dall’altro lato, è quella di integrare la piattaforma con altri progetti in corso, come il gemello digitale, il MaaS integrati (servizi di mobilità) e il Social Welfare District, la piattaforma finalizzata a far convergere domanda e offerta di servizi in ambito sociale.

Il progetto rappresenta anche un ottimo modello di governance, è infatti stato implementato dalla maggior parte dei comuni capoluogo di provincia del Veneto, per i quali Padova ha avuto il ruolo di soggetto capofila. Non solo, il Comune di Padova, in qualità di autorità urbana, ha già sviluppato il progetto coinvolgendo, sin dalla prima fase, i comuni limitrofi di Maserà e Albignasego».

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Anna Fogarolo

Copywriter, scrittrice, esperta comunicazione digitale

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