Pedemontana veneta, infrastrutture e polemiche
La Pedemontana veneta è un cantiere da tempo discusso, amato o odiato. Dalla posa della prima pietra nel 2011, a Romano d’Ezzelino, la Pedemontana veneta vede oggi percorribili 80 Km su 94. La superstrada, a pedaggio, collegherà Montecchio Maggiore (Vi) a Spresiano (Tv) passando per il distretto industriale di Thiene-Schio, per Bassano del Grappa e a nord di Treviso, interconnettendosi a tre autostrade (A4, A31 e A27).
Pedemontana veneta: un bisogno necessario?
Secondo la Regione Veneto la Pedemontana veneta soddisfa il crescente bisogno di realizzare un asse che congiunga i principali centri urbani delle Prealpi venete, inoltre, la sua realizzazione è strategica per decongestionare dal traffico i territori limitrofi e le autostrade principali.
Ritenuta tra le 32 opere essenziali, di rilevanza sia nazionale sia europea, necessarie alla “competitività del Paese e alla mobilità intelligente nelle aree urbane che rappresentano quindi le “priorità delle priorità””, l’opera oggi è un raccordo autostradale a pedaggio, realizzato e gestito in regime di concessione.I costi della Pedemontana veneta
Secondo una relazione della Corte dei Conti, che ha bocciato il trentennale iter per la realizzazione della superstrada Pedemontana veneta, l’investimento iniziale è triplicato, passando da 1 a 3 miliardi in dieci anni. In particolare, nell’ultimo rapporto presentato la Corte dei Conti contesta la privatizzazione della progettazione ritenendola la principale causa dei diversi ritardi.
Pedaggi Pedemontana veneta e incassi insufficienti: contribuiti e canoni
Oggi la realizzazione della superstrada è affidata all’Ati composta dal consorzio stabile SIS S.c.p.A. e da Itinere Infraestructuras SA. In questi giorni la principale polemica riguarda il costo elevato del pedaggio della Pedemontana veneta, assolutamente svantaggioso per i pendolari che dovrebbero pagare una media di 400 euro mensili per utilizzarla, e l’accordo tra Regione Veneto e Sis-Spv. In estrema sintesi, se gli incassi del casello saranno inferiori a quanto stimato la Regione Veneto oltre a un contributo straordinario di 300 milioni di euro si è impegnata a garantire un canone annuo di 153 milioni di euro a favore del Consorzio costruttore per i primi 10 anni.
La Regione Veneto fa sapere che l’opera è citata nei documenti regionali sin dagli anni ’90. Il progetto è del 2002, l’appalto del 2006, l’aggiudicazione del 2009. Tempi, come è facile notare, ben lontani dall’attuale amministrazione regionale. La giunta Zaia ha preso in carico la realizzazione di Pedemontana solo in anni recenti, quando questa era già stata approvata con pedaggio, appaltata e contrattualizzata e gestita da un commissario per l’emergenza.
Tuttavia l’opera nel 2016 era al 25% dell’esecuzione, con tutte le aree da espropriare già occupate e la maggior parte degli scavi improntati, con un grosso problema: il mercato finanziario non si fidava degli impegni che si era assunta la Regione dell’amministrazione precedente, guidata da Giancarlo Galan. Infatti era scritto nel contratto di concessione che il flusso di traffico previsto era di 33.000 veicoli/g, con pedaggi maggiori di un 30% circa degli attuali e che le eventuali minori entrate che il concessionario avesse avuto rispetto a quelle previste sarebbero state ripianate dalla Regione Veneto. Ma le cifre da coprire erano talmente alte che il mercato riteneva non affidabile l’operazione.
Il concessionario, come previsto dalla normativa, ha quindi chiesto una rimodulazione del contratto.
È possibile leggere la risposta completa della Regione Veneto a questo link: https://www.regione.veneto.it/article-detail?articleId=13714591