• 17/02/2025

Pizza Day: la passione per le pizze artigianali

 Pizza Day: la passione per le pizze artigianali

Pizza Day: PASSIONE PER QUATTRO FAMIGLIE SU DIECI. Coldiretti Vicenza: ‘Le pizze gourmet e artigianali influenzano i comportamenti d’acquisto’

La passione dei vicentini per la pizza è così radicata che in quattro famiglie su dieci si prepara in casa, magari ricorrendo all’uso di farine speciali o di ingredienti gourmet. È quanto emerge da un’indagine Coldiretti-Ixe’ diffusa in occasione della Giornata internazionale della pizza che si celebra il 17 gennaio. Un simbolo dell’Italia a tavola conosciuto in tutto il mondo, per un fatturato globale in costante crescita, tanto da aver raggiunto nel 2024 il valore record di circa 160 miliardi di euro, secondo un’elaborazione Coldiretti su dati Vpa Research.

La preparazione fai da te risponde alle nuove tendenze di mercato verso le pizze gourmet e artigianali, che sta influenzando i comportamenti d’acquisto, con i consumatori che preferiscono gusti unici e ingredienti di alta qualità. Un esempio sono le farine di grani antichi salvati dall’estinzione grazie al lavoro degli agricoltori, ma anche l’aggiunta di prodotti a Denominazione di origine o a km0, da aggiungere a salsa di pomodoro e mozzarella, meglio se Made in Italy.

“La pizza in casa risolve – spiega Coldiretti Vicenza – anche il problema dell’originalità degli ingredienti in un territorio dove quasi due pizze su tre servite sono preparate con prodotti provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione per i consumatori, come mozzarella lituana, concentrato di pomodoro cinese, olio tunisino o farina da grano ungherese. È anche per questo che Coldiretti ha lanciato una grande mobilitazione per una legge europea di iniziativa popolare per l’etichettatura di origine obbligatoria su tutti i prodotti alimentari in commercio nella Ue”.

La passione per la pizza, nata a Napoli, è comunque ormai un fenomeno globale, con gli Stati Uniti che detengono il primato dei consumatori, con 13 chili pro capite all’anno, mentre in Europa sono gli italiani a guidare la classifica, con 7,8 chili annui. Seguono gli spagnoli con 4,3 chili, i francesi e i tedeschi con 4,2, i britannici con 4, i belgi con 3,8, i portoghesi con 3,6 e gli austriaci, che con 3,3 chili annui, chiudono la classifica. Non a caso, nel dicembre 2017, l’“Arte dei Pizzaiuoli napoletani” è stata inserita nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’Unesco, riconoscendo così il legame profondo tra questa tradizione e la cultura italiana.

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Redazione

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