Polizze sanitarie integrative nel padovano
I padovani e le polizze sanitarie integrative: tanti le vogliono, pochi le sottoscrivono
L’indagine è dell’Osservatorio Sanità di UniSalute in collaborazione con Nomisma e dice che circa sei padovani su dieci (esattamente il 58%) dichiarano di sapere perfettamente cosa sia una polizza sanitaria integrativa, mentre uno su tre (33%) dice di averne almeno sentito parlare, ma di non aver ben chiaro di cosa si tratti.
“Non ho motivo per dubitare sulla veridicità dei dati – commenta il dottor Filippo Ercolino, presidente di Sanità & Salute, il raggruppamento di Confcommercio Ascom Padova che raccoglie gli operatori della sanità privata – per cui non posso che esprimere una certa dose di preoccupazione”.
E non tanto per quel 9 per cento che dichiara, candidamente, di non sapere proprio nulla in materia, quanto piuttosto perchè il fenomeno delle polizze sanitarie non potrà che aumentare nel breve e nel medio termine.
“Di per sé non è una cosa negativa che il cittadino pensi a tutelarsi – continua Ercolino – ma è la motivazione che spinge il cittadino a farlo che deve, se non altro, mettere sull’avviso, e la motivazione si trova nella sostanziale sfiducia che nutre nei confronti del sistema sanitario nazionale”.
Però nonostante questo, nel campione interrogato dalla ricerca, solo il 12% ha già sottoscritto personalmente una assicurazione sanitaria.
“Significa che vige la legge del “vorrei, ma non posso”, ovvero: a tutti piacerebbe essere “coperti”, ma “coprirci” costa e in tanti non hanno la possibilità di permettersi la polizza”.
Soluzioni?
“Se partiamo dal presupposto che la salute – conclude Ercolino – è un bene primario (forse “il” bene primario), allora dobbiamo per forza di cose sostenere con forza che oggi più che mai deve essere avviato un dialogo tra Servizio Sanitario Nazionale e strutture private per trovare un nuovo setting organizzativo che valorizzi l’accesso ai servizi in forma convenzionata”.