Presentati i risultati del progetto CREATE
Condividere le conoscenze sul tema dei cambiamenti climatici fa guadagnare tempo e risparmiare risorse. Storie di successo nell’Adriatico con CREATE
CREATE – “Climate REsponses for the AdriaTic rEgion” è un Progetto finanziato nell’ambito dal programma transfrontaliero Italia-Croazia nell’ambito dell’Asse 2 – Safety and Resilience (Sicurezza e resilienza), coordinato dal CMCC, Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici, con la partecipazione di partner italiani e croati quali Energy Institute Hrvoje Pozar, IUAV – Istituto Universitario di Architettura di Venezia, CNR, Regione Abruzzo, PAP-RAC -(Priority Action Programme/Regional Action Centre, IOF – Istituto nazionale croato per l’oceanografia e la pesca, la Regione di Split-Dalmazia).-
L’obiettivo di CREATE è di analizzare e condividere la conoscenza maturata nell’ambito di diversi progetti per mostrare buoni esempi di attuazione sul tema complesso e attuale dei cambiamenti climatici.
Lo scorso 14 giugno i risultati di CREATE sono stati presentati a Venezia, presso NH Rio Novo Hotel. Di esempi pratici e di esperienze e progetti anche semplici per l’adattamento ai cambiamenti climatici originati nella regione Adriatica ce ne sono diversi ed è importante farli conoscere, spiegarne le finalità e i risultati raggiunti, condividerli il più possibile per evitare perdite di tempo e soprattutto per capitalizzare certe soluzioni. Per esempio sono state presentate sistemi di drenaggio lungo strade che usano piante per filtrare le acque delle piogge prima di farle assorbire dal terreno.
In questo modo quando piove molto si evita che le acque sovraccarichino il sistema fognario con conseguenti allagamenti, danni a persone, cose e attività economiche. Un’altro esempio virtuoso presentato, riguarda un fronte mare urbano trasformati in maniera da proteggere la città dall’innalzamento del livello del mare, mantenendo la funzionalità e le qualità architettoniche di un parco urbano.
“Spesso – afferma Margaretha Breil scienziata del CMCC e coordinatrice del progetto – certe soluzioni sono a volte proprio sotto i nostri occhi, sulle coste adriatiche di Italia e Croazia. Sono queste le realtà che sono state messe insieme dal progetto con un obiettivo chiaro: mostrare le storie di successo di soluzioni individuate e realizzate per rispondere ai cambiamenti climatici, raccogliere le pratiche migliori, le esperienze, le testimonianze, per metterle a disposizione di tutte le amministrazioni locali, delle imprese, dei cittadini affinché possano trarne ispirazione e motivazione per produrre ciascuno le proprie soluzioni di adattamento ai cambiamenti climatici”.
Il premio A3 -Adriatic Adaptation Award, che raccoglie esempi realizzati di come le soluzioni efficaci ai cambiamenti climatici voleva dimostrare che queste siano fattibili anche nella nostra regione e sono già in opera. Il primo premio è toccato alla città di Pola in Istria, per come ha progettato e realizzato i suoi rain gardens. Si tratta di sistemi naturali di infiltrazione che, attraverso l’utilizzo strutture naturali come giardini e fossi, proteggono da allagamenti in caso di piogge violente. Questo sistema è stato utilizzato per trasformare la Piazza Re Tomislav che da parcheggio soggetto ad allagarsi ad ogni pioggia particolarmente intensa, oggi ha cambiato completamente la sua configurazione.
“Gli spazi sono ora organizzati – spiega Breil – su piani diversi in modo da ospitare punti di ritrovo e aggregazione per le persone oltre a nuove aree di passeggio. Il tutto è poi progettato in maniera tale che, in caso di pioggia anche abbondante, quantità significative di acqua vengano parzialmente trattenute nel punto più basso della piazza, per poi scorrere verso bacini sotterranei e infine essere scaricata gradualmente nel sottosuolo e in, parte, nel sistema fognario, in modo da non sovraccaricarlo”.
Ma non c’è solo Pola. Un altro esempio degno di nota riguarda il Parco del Mare di Rimini.
“Qui – spiega Breil – dopo un’attenta analisi degli impatti legati ai cambiamenti climatici, si è scelto di rialzare il lungomare di 80 cm per ovviare ad una serie di problemi legati all’innalzamento del livello del mare. Invece di limitarsi ad un innalzamento del livello della strada preesistente si ha optato per un progetto assai più complesso ha creato uno parco pubblico che separa la spiaggia dall’abitato, e che con le sue piante ombreggianti e i materiali utilizzati attenua in impatti di ondate di calore ”.
E siccome sono le zone costiere tra le regioni più minacciate dagli impatti dei cambiamenti climatici, (non a caso i risultati de progetto sono stati presentati proprio a Venezia) ci sono progetti che hanno ricevuto menzioni da CREATE e che riguardano la Regione Emilia Romagna e la sua Strategia di Gestione Integrata per la Difesa e l’Adattamento della Costa ai Cambiamenti Climatici (GIDAC), e il Parco Etnografico “Anton Plašimuha” presso il Comune di Lovran in Istria.
La Dott.ssa Breil ricorda inoltre che anche nella Contea di Spalato Dalmazia “i piani costieri si basano sul Protocollo sulla Gestione Integrata delle Zone Costiere del Mediterraneo, l’unico documento legale regionale per la gestione delle coste nel mondo. I due piani costieri dimostrano un approccio più saggio per un futuro più resiliente e sostenibile delle nostre coste.”
Tanti sono i motivi per far circolare i risultati di questo progetto che dimostra in modo pratico come la sistematizzazione della conoscenza favorisca la transizione ecologica. E chi fa conoscere consente di creare nuove reti, nuovi collegamenti e punti di vista. Un vero salto in avanti determinante anche per l’economia dei territori e la sicurezza e benessere dei cittadini.