• 25/01/2025

Riello: l’equità di genere attrae talenti

 Riello: l’equità di genere attrae talenti

Antonio Nigro, HR Director Carrier Global Comfort Solutions Europe di Riello

Riello è una delle aziende venete protagonista dell’indagine Italy’s best employers for women 2024. Abbiamo intervistato Antonio Nigro, HR Director Carrier Global Comfort Solutions Europe di Riello

L’Italia è terzultima in Europa per occupazione femminile, secondo i dati Eurostat. Non certo un traguardo di cui andare fieri, eppure esistono eccellenze capaci di riaccendere la speranza. È il caso di Riello, una delle aziende venete protagonista dell’indagine Italy’s best employers for women 2024 realizzata dall’Istituto tedesco qualità e finanza. Abbiamo intervistato Antonio Nigro, HR Director Carrier Global Comfort Solutions Europe di Riello

L’Istituto tedesco qualità e finanza stila una classifica molto dettagliata con i migliori datori di lavoro per le donne guardando a fattori come la cultura d’impresa, la formazione professionale e ovviamente le pari opportunità.

L’indagine ha coinvolto 10.671 giudizi da 5.465 persone che hanno risposto a 18 domande su tre macro-temi: l’ambiente di lavoro (a cui è stato attribuito un peso del 20 per cento), l’attenzione alla famiglia (20 per cento) e le politiche aziendali riguardanti espressamente le donne (60 per cento). Antonio Nigro, HR Director Carrier Global Comfort Solutions Europe di Riello ha contribuito all’ottenimento della Certificazione sulla parità di genere rilasciata dall’ente di certificazione accreditato TÜV Rheinland Italia per i suoi siti in Italia.

Il Global Gender Gap Report del World Economic Forum 2023 ha comunicato una triste realtà: l’Italia è scivolata dal sessantatreesimo al settantanovesimo posto. Secondo la sua esperienza, quali sono in generale i principali ostacoli che le aziende devono affrontare per diventare consapevoli di avere bisogno di un cambiamento in tema di parità di genere?

«Ritengo vi siano sostanzialmente due aspetti da considerare: uno di tipo sociale, l’altro di tipo aziendale. È innegabile che, a causa di retaggi culturali, le donne che accedono a studi legati al mondo tecnico-scientifico e alle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) siano in minoranza rispetto agli uomini.

Questo riduce il bacino di risorse dalle quali poter attingere: se consideriamo, ad esempio, la professione di ingegnere c’è ancora un alto tasso di disparità tra uomo e donna e la domanda non è bilanciata con l’offerta. Riello crede fortemente nella parità di genere come fattore di sviluppo e di crescita e continua a perseguirla. Serve, però, più in generale, un cambiamento profondo dell’intera società, continuando a incentivare l’inclusione e promuovendo la sensibilizzazione sul tema in tutti gli ambiti.

Per quanto concerne l’aspetto aziendale, ritengo che le aziende dovrebbero avere un approccio il più possibile consapevole, considerando che non si può prescindere da aspetti di carattere pratico: è innegabile, infatti, che molte persone si trovino a dover bilanciare lavoro e vita privata.

Riello, in questo senso, offre una serie di agevolazioni ai propri dipendenti, tra cui: smartworking fino a due giorni a settimana per i ruoli che lo consentono e un giorno aggiuntivo in caso di malattia del minore; programma di assistenza per i dipendenti, un servizio di supporto emotivo, pratico e fisico con consulenti qualificati per favorire l’equilibrio tra vita lavorativa e vita privata – è riservato, gratuito e disponibile 24/7 ed è rivolto a tutti i dipendenti e al loro nucleo familiare più stretto –; congedo di paternità obbligatorio di 10 giorni; part-time per le donne che abbiano un figlio/a fino a quattro anni di età; elasticità dell’orario di lavoro».

Quali sono i principali gap critici e le sfide di genere (se c’erano) che avete dovuto affrontare per ottenere la certificazione per la parità di genere?

«Riello è un’azienda metalmeccanica e per alcune posizioni, in particolare per ruoli più tecnici – ad esempio quello di ingegnere meccanico – non c’è un’elevata presenza femminile e non è facile riempire il gap quantitativo.

In Riello, a parità di mansione, non vi è alcuna differenza retributiva tra lo stipendio di un uomo e quello di una donna, ma se mi viene chiesto quante donne ricoprono posizioni prettamente tecniche, al momento, posso affermare che è ancora difficile trovare candidate con competenze adeguate al ruolo o che decidano di intraprendere questo tipo di impiego».

VENETO ECONOMY - Riello: l’equità di genere attrae talentiQuali i prossimi cambiamenti previsti in azienda, sempre in tema di parità di genere?

«La Certificazione sulla parità di genere che abbiamo recentemente conseguito, oltre a essere il coronamento del percorso fatto fino a questo momento e a renderci molto orgogliosi – siamo tra le prime aziende nel settore HVAC italiano ad avere ottenuto questa prestigiosa attestazione – ci ha dato un grande slancio per ulteriori iniziative sia all’interno che fuori dall’azienda, sul territorio, per promuovere una cultura di responsabilità sociale e non solo aziendale.

Per fare un esempio pratico, abbiamo recentemente organizzato un workshop con la Polizia di Stato dove abbiamo affrontato il tema della violenza di genere, riscuotendo una grande partecipazione e un grande interesse da parte dei nostri collaboratori. Stiamo, inoltre, organizzando degli incontri presso istituti secondari del territorio, per incentivare la scelta di percorsi di studi universitari STEM da parte delle giovani studentesse, attraverso il racconto personale e la testimonianza diretta di alcune nostre dipendenti.

Riteniamo, quindi, sia fondamentale continuare a sviluppare iniziative e programmi che rendano la nostra cultura aziendale sempre più inclusiva, nella piena consapevolezza della centralità delle persone e con l’obiettivo di integrare anche la responsabilità sociale, ambientale ed economica nei processi aziendali».

Secondo gli esperti le strategie veicolate a superare le differenze di genere sono determinanti per attrarre i migliori talenti e quindi elevare le prestazioni economiche ma anche il benessere in azienda: qual è la sua esperienza in Riello? Può confermare questa tendenza?

«In azienda, soprattutto negli ultimi anni, c’è sempre più sensibilità e attenzione ad affrontare il tema dell’equità di genere per rafforzare le relazioni con i dipendenti e attrarre talenti. Ad esempio, organizziamo con frequenza regolare incontri con i dipendenti su temi come inclusione, diversità, salute, sicurezza.

Anche durante i nostri colloqui con nuovi candidati l’approccio è il medesimo: oggi è il talento a scegliere l’azienda in cui lavorare, non il contrario. Le aziende più attente a tematiche legate alla sostenibilità, all’ambiente e alle persone sono maggiormente attrattive per i giovani e in questo senso Riello è senza dubbio una realtà positiva e ben percepita».

Un suo consiglio indispensabile, a tema gender gap, per le aziende italiane. 

«Molte aziende italiane non hanno ancora compreso che l’inclusione e l’arricchimento derivante da punti di vista diversi dal nostro sono un valore aggiunto e costituiscono un fattore competitivo. Agevolazioni aziendali come quelle introdotte da Riello per assicurare il bilanciamento lavoro-vita privata sono iniziative molto apprezzate che consentono ai dipendenti, in particolare alle donne, di organizzare l’orario lavorativo in base alle esigenze personali, offrendo comunque massima efficienza e produttività.

Un approccio incentrato sulle persone non solo risponde alle esigenze dei dipendenti con risultati positivi per l’azienda, ma risulta molto attraente anche agli occhi dei migliori talenti presenti sul mercato».

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Anna Fogarolo

Copywriter, scrittrice, esperta comunicazione digitale

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