San Marco Group, futuro al primo posto

Pietro Geremia
Gruppo San Marco negli ultimi anni ha intrapreso un percorso di sostenibilità, impegnandosi in una rendicontazione costante delle attività svolte e degli obiettivi per il futuro. Ne abbiamo parlato con il presidente e amministratore delegato del Gruppo Pietro Geremia
San Marco Group è leader in Italia nella produzione di pitture e vernici per l’edilizia professionale. Il Gruppo con sede principale a Marcon, Venezia, oggi conta 7 siti produttivi ed è proprietario di 7 diversi brand, con un fatturato pari a oltre 122 milioni di euro e una rete distributiva che tocca più di 100 Paesi nei cinque continenti. Forte di una storia iniziata più di ottant’anni fa, San Marco Group ha saputo evolversi nel tempo fino a diventare un punto di riferimento in Italia e nel mondo, sempre sotto la guida della famiglia Tamburini-Geremia.
Il vostro Gruppo negli ultimi anni ha intrapreso un percorso di sostenibilità, da 5 anni avete scelto di redigerne il Bilancio. Com’è cambiata questa rendicontazione negli anni? Quali sono le novità più significative introdotte?
«La novità più impattante in tema rendicontazione di sostenibilità è stata la scelta volontaria, presa da due anni, di sottoporre ad assurance esterna (ossia a revisione da parte di Deloitte & Touche) il Bilancio di sostenibilità, come fatto per quello economico finanziario. Questo significa avere informazioni e dati validati da una società di revisione e dare più affidabilità ai nostri stakeholder sui contenuti condivisi.
Una ulteriore e importante miglioria che ha caratterizzato l’ultimo periodo consiste nel continuo impegno dedicato all’aggiunta di indicatori/KPI che riportiamo in Bilancio, rendicontando in maniera sempre più completa e migliore quelli che già monitoriamo ed esponiamo. È importante sottolineare, infine, che non ci limitiamo a rispondere alle richieste strette del GRI (Global Reporting Initiative – lo standard di rendicontazione che utilizziamo); forniamo infatti ulteriori informazioni non previste».
Quali sono i principali fattori che rendono sostenibile la vostra azienda?
«Sul fronte dell’impatto ambientale, i numeri più significativi si legano alle emissioni di CO2 e ai consumi idrici, energetici e di gas. Lo scorso anno abbiamo infatti emesso un totale di 1.781 tCO2, con un calo del 4 per cento rispetto al 2022. I MegaLitri di acqua prelevata sono stati 18,7 (-17 per cento rispetto al 2022). Sono infine diminuiti, rispettivamente del -27,5 e del -6 per cento, i consumi totali di gas naturali ed energetici.
Per quel che concerne la sostenibilità in relazione alle tematiche sociali, è aumentato il numero dei dipendenti: in crescita del 6 per cento rispetto al 2022, con un incremento del 10 per cento delle donne in un ambito, quello chimico, che è tradizionalmente maschile.
In San Marco Group rappresentano invece il 30 per cento dei dirigenti: il nostro obiettivo è infatti promuovere la loro professionalità, prevedendo per loro ruoli apicali. Non solo. Sempre in un’ottica di valorizzazione delle persone che lavorano con noi, dedichiamo sempre maggiore attenzione alla formazione: le ore medie dedicate a questo scopo nel 2023 sono quasi raddoppiate (+45 per cento) rispetto a quelle previste l’anno prima.
Guidati da un Cda composito ed equilibrato, abbiamo chiuso l’anno con un fatturato che supera i 120 milioni di euro, in crescita del +4,5 per cento rispetto al 2022, sviluppando il primo Piano pluriennale strategico di sostenibilità di San Marco Group, che vanta oggi 86 anni di storia».
La filiera sostenibile è ritenuta un importante fattore di successo nella governance della maggior parte delle aziende locali e internazionali. Anche per voi è così? Applicate degli standard di sostenibilità anche alle altre aziende della filiera?
«San Marco Group punta a costruire valore e ricchezza per tutta la filiera, nel rispetto di regole chiare e con l’obiettivo di arrivare a una offerta unica e di valore, sempre più rispettosa dell’ambiente. Questo, oltre che in un’attenta gestione dei processi produttivi che ci ha portato ai risultati illustrati in precedenza, si traduce anche in una scrupolosa selezione delle materie prime, che riveste un ruolo fondamentale nella fase di ricerca.
Da un lato, infatti, è necessario reperire materiali in grado di assicurare le performance richieste dai prodotti; dall’altro è sempre più rilevante individuare i componenti in grado di minimizzare l’impatto ambientale e in particolare quelli che rispondano al meglio ai principi di circolarità. Non solo: al fine di diffondere i principi di sostenibilità ambientale e sociale nella supply chain, ci siamo posti l’obiettivo di integrare la gestione degli aspetti di sostenibilità nella valutazione dei fornitori».
Oltre a quella ambientale, molto importante è la sostenibilità sociale che si concretizza in primo luogo nelle politiche aziendali interne, che devono garantire l’uguaglianza, la parità di genere, il rispetto dei diritti, la sicurezza, la creazione di un ambiente positivo e salutare sul posto di lavoro. Qual è la posizione del Gruppo San Marco su quest’aspetto?
«Da oltre dieci anni ormai San Marco Group ha messo a punto un innovativo modello di welfare, basato sull’ascolto empatico delle persone, che risulta così a misura delle esigenze di ogni singolo dipendente. Tutto questo si ripercuote, naturalmente, sulla sicurezza sul lavoro, soggetta a continui miglioramenti per minimizzare la possibilità che si verifichino infortuni sul lavoro e malattie professionali.
Lo scorso anno, in particolare, abbiamo messo in campo un ampio e articolato programma con numerose iniziative, non solo economiche, tese a promuovere la parità di genere nel contesto lavorativo, familiare e sociale. La principale è rappresentata da un vero e proprio sostegno finanziario orientato ad accompagnare i neogenitori nei primi due anni di vita dei loro bambini. Abbiamo inoltre deciso di integrare del 20 per cento la retribuzione della maternità facoltativa prevista dall’Inps: in questo modo le neomamme possono contare su un compenso pari al 50 per cento del loro stipendio.
Al fine di promuovere una genitorialità più paritaria, abbiamo inoltre raddoppiato i giorni previsti dall’ordinamento per il congedo di paternità, che raggiungono così quota 20: le giornate di permesso aggiuntive messe a disposizione dall’azienda sono retribuite al 100 per cento e possono essere fruite entro un anno dalla nascita di un figlio, anche in maniera non consecutiva.
Non abbiamo poi perso di vista temi importanti quali l’equilibrio tra vita privata e lavorativa, affrontando anche la persistenza del divario di genere: queste iniziative sono perciò affiancate da percorsi di sensibilizzazione alla parità genitoriale e attività di coaching per guidare padri e madri nel compito non semplice di conciliare lavoro e famiglia.
Per supportare ulteriormente le nuove famiglie, sono stati previsti servizi di assistenza all’infanzia a tariffe agevolate presso l’asilo nido di Marcon, dove ha sede il quartier generale dell’azienda; e, ancora, convenzioni con importanti società sportive locali per facilitare l’accesso ai campus estivi dedicati a bambini e ragazzi».
Guardando alla classifica mondiale Global 100 di Corporate Knights 2023, le aziende italiane non spiccano purtroppo per attenzione verso la sostenibilità. Come vede il futuro da questo punto di vista?
«Il futuro sarà sempre più complesso dal punto di vista della sostenibilità: non solo per la pressione normativa sempre più impattante per le imprese, anche quelle di dimensioni contenute e non quotate in linea con la nuova Direttiva UE 2022/2464 – CSRD. Contribuiranno a questa complessità anche fattori esogeni inevitabili: su tutti i cambiamenti climatici e la scarsità di risorse.
Avere uno sguardo lungimirante su questi fenomeni e contare da tempo su una cultura, un impegno e obiettivi concreti ci potrà distinguere domani all’interno di un panorama molto complesso. Guardiamo al futuro con fiducia e spirito costruttivo anche grazie alla nostra recente trasformazione in società benefit: denominazione con cui si inquadrano aziende che, nell’esercizio della propria attività, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune (indicate nell’ambito del proprio oggetto sociale) e operano in modo responsabile.
Questa modifica statutaria sancisce in maniera forte il nostro impegno verso la sostenibilità».