• 07/12/2023

Scadenza Superbonus: la speculazione

 Scadenza Superbonus: la speculazione

Siro Martin

“Superbonus alla scadenza, nuova fiammata speculativa sui prezzi”

L’allarme è lanciato dal presidente di Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia Siro Martin: “Una proroga delle scadenze per i cantieri in regola e avviati ma fermi causa materiali, raffredderebbe le speculazioni ed eviterebbe contenziosi tra stato, imprese e committenti”

L’edilizia sta affrontando l’ennesimo caos innescato dal Superbonus, che per molti è passato tragicamente da sogno ad incubo. Dopo anni dalla sua istituzione le materie prime si trovano, ma i prezzi a cui vengono venduti sono talmente alti rispetto ai preventivi, che diventa antieconomico per imprese e committenti acquistarli.

L’allarme è stato lanciato dal presidente della Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia Siro Martin: “L’intero comparto edile della provincia di Venezia è vicino allo stallo, si sta ripresentando una difficoltà tale nell’approvvigionamento dei materiali da costruzione che si rischia il blocco dei cantieri. E per i lavori ancora appesi al Superbonus 110% questo significherebbe un ulteriore disastro in arrivo per imprese e cittadini, con conseguenti inevitabili contenziosi a non finire nel settore”.

Si stima che in provincia di Venezia a correre contro il tempo indicativamente siano poco meno di un migliaio di cantieri condominiali rimasti appesi alla scadenza “impossibile” del 2023. In Veneto complessivamente si parla invece di 5mila cantieri a rischio tilt. Confartigianato Imprese Città Metropolitana di Venezia si fa portavoce delle difficoltà che da tempo allarmano la categoria. “Purtroppo a causa della scarsità di manodopera e al ripresentarsi della carenza di materiali stiamo assistendo ad una fiammata ulteriore dei prezzi dei semilavorati – aggiunge il presidente Martin -.

È la legge del mercato legata alla domanda-offerta e l’unico modo per raffreddare i prezzi è la proroga delle scadenze Superbonus, facendo slittare la data di chiusura lavori da fine 2023 ad almeno metà giugno 2024. Soprattutto per i cantieri condominiali già operativi”.

Secondo l’associazione degli artigiani veneziani non si creerebbero ulteriori aggravi contabili per le casse dello Stato (i bonus sono già stati contabilizzati), ma si eviterebbe un disastro per attività e committenze che, rischiando di sforare i tempi, perderebbero il bonus con danni incalcolabili.

“Purtroppo – aggiunge Michele Furlan, presidente della federazione Edilizia della Confartigianato Metropolitana – la crescente domanda di materiali, il continuo aumento dei tassi d’interesse, e del prezzo dei carburanti, hanno fatto scattare una speculazione diffusa sia lungo la filiera produttiva sia distributiva. Un allarme che abbiamo lanciato da tempo, ma che ora rischia di avere conseguenze molto pesanti”.

“Malauguratamente questo importante bonus, che ha in parte rilanciato la filiera lunga dell’edilizia, è stato gestito malissimo – aggiunge Martin -. Continui adeguamenti normativi, più facilità nel concludere truffe che avviare i cantieri, cambio continuo di leggi e modalità operative a lavori già avviati hanno pesato non poco. Ed ora ci troviamo al paradosso che non si trovano più le materie a costi gestibili e i cantieri sono fermi”.

L’altra faccia della medaglia sono i dati di Edilcassa per il settore: il Superbonus e l’impennata di richiesta di lavori edili hanno fatto crescere di 135 imprese il saldo 2021-2022.

 

 

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Nicola Brillo

Nato a Venezia (1976), laurea in giurisprudenza, giornalista professionista. Ha maturato esperienza in quotidiani e periodici economico-finanziari.

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