Selection Day per 16 nuove startup
Selection Day per 16 nuove startup nel Triveneto per un futuro più inclusivo e sostenibile
Sostenibilità ambientale, tecnologie avanzate e un forte impatto sociale: così il Consorzio iNEST ridefinisce il panorama dell’innovazione nel Nord-Est
Sono 16 i nuovi progetti di startup selezionati durante il primo Selection Day dell’attività trasversale 1 (CC1) del Consorzio iNEST, Ecosistema dell’Innovazione del Nord-Est, finanziata dal PNRR per 4 milioni di euro, tenutosi il 19 marzo presso la sede di Ca’ Tron dell’Università Iuav di Venezia.
Questi progetti, promossi da studenti e ricercatori del Triveneto, accederanno al programma di incubazione di startup del Consorzio. Il loro sviluppo e la loro crescita contribuiranno a far affermare il Nord-Est come faro di innovazione per l’Italia intera. Utilizzando tecnologie all’avanguardia, come l’intelligenza artificiale, queste startup mirano a portare sul mercato soluzioni ad alto impatto, sia per l’ambiente che per i cittadini, con particolare riferimento ai settori della sanità e dell’inclusione sociale.
L’attività trasversale 1 di iNEST ha come obiettivo la generazione e lo sviluppo di startup e spin-off a partire da nove centri di ricerca del Triveneto. Durante il Selection Day, un Comitato presieduto dai professori Carlo Bagnoli e Marco Vedovato dell’Università Ca’ Foscari Venezia, rispettivamente Program Leader e Program Manager dell’attività, hanno selezionato i 16 progetti vincitori tra le 31 proposte presentate.
Ora, ai 16 team di neo-imprenditori e neo-imprenditrici aspetta la fase di accelerazione, ossia un percorso volto a fornire loro tutte le risorse per la crescita e lo sviluppo delle loro soluzioni, fino all’entrata sul mercato.
Salvaguardare l’ambiente è una delle missioni più ricorrenti tra le startup selezionate, in linea con uno dei due pilastri su cui è fondato il Consorzio iNEST: la sostenibilità. Ne è un esempio il progetto veneziano Rehub, che si concentra sul riutilizzo di scarti di vetro non riciclabile. Inoltre, per rendere più eco-sostenibili determinati settori dell’industria, vari aspiranti innovatori e innovatrici ricorrono all’intelligenza artificiale, che permette anche di ottimizzare i processi: è il caso di Knowgen Labs di Trieste e di NEMO.AI, che proviene dalla stessa città e mira a migliorare l’efficienza della pesca riducendo gli sprechi.
Gli algoritmi intelligenti si rivelano, quindi, alleati dell’innovazione, concordemente con il secondo pilastro su cui si basa iNEST: le tecnologie digitali. L’IA è impiegata anche in altre startup come BBSoF di Padova, dove contribuisce a ridurre il rischio di infortuni e a migliorare le performance degli atleti, nonché in Stat4Value, spin-off dell’Università di Padova, e nella bolzanina DeclarativeProcessMining.
Un’altra missione chiave di gran parte dei progetti selezionati è migliorare la qualità della vita dei cittadini. Vari prodotti puntano a far questo lavorando negli ambiti della biomedicina e della sanità: la realtà veronese Discovera PharmaTech, per esempio, adotta l’IA per scoprire nuovi farmaci; SINDREL e CyNexo, nate dalla SISSA – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste, guardano al problema dell’invecchiamento della popolazione e hanno escogitato soluzioni per la somministrazione dei farmaci e la diagnostica di malattie neurodegenerative, rispettivamente.
La soluzione della veronese DICETech velocizza drasticamente la diagnosi di patologie del sistema nervoso; Algify, dell’Università di Trento, propone nuove vie per testare l’efficacia e la sicurezza dei farmaci, mentre FEP – Finding Emerging Pathogens, dello stesso ateneo, ha lo scopo di prevenire l’insorgere di nuove epidemie.
Un approccio simile è quello di chi lavora per l’inclusione sociale. Il progetto Argo dell’Università Iuav di Venezia si propone di aiutare i nuotatori e le nuotatrici con disabilità visive; Eudaimonia Synch Lav, di Udine, cerca invece di favorire il coinvolgimento degli individui neurodivergenti nei luoghi di lavoro.
Infine, sempre nello spirito di fornire soluzioni concrete per i cittadini è h4uni, startup di Ca’ Foscari che vuole aiutare gli studenti fuorisede nella ricerca di stanze o appartamenti in affitto.
Progetti imprenditoriali come quelli vincitori del Selection Day sono indispensabili in un contesto come quello del Triveneto. «Il sistema economico del Nord-Est ha un importate bisogno di rinnovamento.
È fondamentale puntare sulla valorizzazione della ricerca accademica, che è capace di produrre risultati di assoluta eccellenza ma che, ad oggi, faticano a tradursi in iniziative imprenditoriali», afferma il Professore Marco Vedovato, Program Manager della Cross-Cutting Activity 1. «Le startup selezionate per la fase di accelerazione sono un esempio di ciò di cui abbiamo bisogno: progetti innovativi, legati a tecnologie emergenti o dedicate ad affrontare alcuni importanti problemi economici e sociali. Che avranno l’opportunità di crescere e scalare ma che potranno anche divenire un esempio trainante per molte altre iniziative e attrarre l’interesse degli investitori e così innescare un circolo virtuoso».
Fonte: Università Ca’ Foscari Venezia
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