• 21/04/2025

Veneto, da sempre innovatori

 Veneto, da sempre innovatori

Regione Veneto punta su meccatronica, aerospazio e digitale per attrarre investimenti e potenziare la competitività. Ne abbiamo parlato con il suo presidente Luca Zaia

Il Veneto si conferma una delle regioni più dinamiche d’Italia, con un ecosistema industriale in continua evoluzione. Dalla meccatronica all’intelligenza artificiale, passando per il settore aerospaziale, la Regione sta investendo in innovazione, ricerca e formazione per mantenere la sua posizione di eccellenza.

L’obiettivo è chiaro: creare sinergie tra imprese, istituzioni e università per rafforzare la competitività globale del territorio. Ma quali sono le strategie per attrarre nuovi investimenti e valorizzare al meglio il potenziale tecnologico e produttivo della regione? Ne abbiamo parlato con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

Il Veneto sta consolidando la sua posizione di eccellenza in settori chiave come meccatronica, intelligenza artificiale e manifattura avanzata. Quali sono le prossime mosse per attrarre investimenti e far crescere ulteriormente l’ecosistema dell’innovazione?

«Chi oggi pensa di poter ostacolare l’intelligenza artificiale e il fronte più spinto dell’innovazione è come quei sognatori che, negli anni Novanta, di fronte ai primi rischi dettati dalla rete, si illudevano fosse ancora possibile rinunciare a Internet. L’intelligenza artificiale sarà un motore straordinario per il nostro territorio.

Non ci deve spaventare la parola “artificiale”, dietro ci sarà sempre l’uomo che saprà trarre vantaggio da processi guidati da lui stesso, ma moltiplicati come lui da solo non riuscirebbe a fare. Non è solo tecnologia: è un’opportunità per valorizzare l’unicità delle nostre imprese, rendendole ancora più competitive a livello globale e pronte ad affrontare le sfide di domani.

Come Regione, vediamo una grande opportunità e siamo già promotori di eventi internazionali come Space Meetings Veneto o il World Health Forum. Sappiamo che il nostro territorio è in grado ogni giorno di dimostrarsi dinamico e innovativo. Meccatronica, IA e l’innovazione in generale, guidate dall’uomo, ci permettono di unire tradizione e futuro, migliorando servizi, attività delle aziende e, quindi, la qualità della vita».

La Regione si è posta l’obiettivo di guidare l’industria spaziale italiana, con aziende venete già protagoniste in progetti europei. Quali partnership e progetti strategici si stanno sviluppando per rendere il Veneto un punto di riferimento nel settore aerospaziale?

«Il Veneto è la terza regione in Italia nella filiera con 260 aziende. Un settore che vale circa 2,2 miliardi di euro di fatturato. È sempre crescente l’interesse verso le tecnologie spaziali sostenibili, che garantiscono la combinazione tra esplorazione spaziale e gestione ambientale.

Nel territorio regionale sono presenti eccellenze industriali in ogni comparto, un vero indirizzo di crescita e di occupazione soprattutto in settori come telescopi, telerilevamento, componentistica e sicurezza cibernetica. Settori che si stanno rivelando propulsori per altri settori quali l’agricoltura di precisione, la medicina, l’automotive.

VENETO ECONOMY - Veneto, da sempre innovatori
Luca Zaia

Accennavo prima a Space Meetings Veneto: un evento che è una grande occasione di confronto e di sinergia tra pubblico e privato per promuovere la ricerca e lo sviluppo di progetti concreti. È stato, fino ad oggi, l’occasione per siglare accordi mirati al rafforzamento alla cooperazione internazionale come con quello siglato tra Governo, Aeronautica Militare e Axiom Space.

Ma anche per consolidare partnership come quella tra Enac, Regione Veneto e Save sulla mobilità aerea avanzata. Il Veneto è consapevole che il futuro non si attende perché è l’evolversi del presente. Vuole esserne protagonista».

Il Veneto è una delle regioni più visitate d’Europa. Come l’innovazione digitale può aiutare a gestire meglio i flussi turistici, ridurre l’impatto ambientale e valorizzare le destinazioni meno conosciute?

«La gestione dei flussi è utile, ma sia chiaro: per noi i turisti non sono un problema, anzi. Con 72 milioni di presenze siamo la regione più turistica d’Italia in assoluto, il turismo rappresenta la prima voce del nostro bilancio e del nostro Pil con più di 18 milioni di fatturato; è chiaro che per vocazione accogliamo tutti a braccia aperte.

Certo che questi numeri indicano anche una buona promozione e la valorizzazione di destinazioni meno conosciute, che avviene grazie alla comunicazione attraverso i canali digitali e innovativi con ottimi risultati. Se guardiano le Colline di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio Unesco, le previsioni dicono che per il decimo anno dal riconoscimento conteranno 1 milione di presenze turistiche.

Certo se, ad esempio, focalizziamo lo sguardo su realtà come Venezia, che è la meta più ambita al mondo, ci son dei momenti clou nei quali è ingolfata, come del resto qualsiasi altra località di simile spessore. Penso sia inevitabile.

Questi possono essere i casi in cui è possibile ricorrere al supporto che le nuove tecnologie offrono per regolamentare i flussi. È innovativo, ma è una realtà a cui piano piano ci stiamo già abituando: fermiamo il posto al ristorante, in albergo, in aereo, in treno; non possiamo escludere a priori che si possa anche arrivare a prenotare online la visita a un vero museo all’aria aperta come è Venezia».

L’IA sta rivoluzionando diversi settori. Quali sono le applicazioni più promettenti che la Regione Veneto sta valutando per migliorare la sanità, la mobilità e l’amministrazione pubblica?

«L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo in ogni ambito. Pensiamo a quello che succede riguardo alla salute, è una vera rivoluzione epocale. La storia ci insegna che non si torna indietro e non si può fermare il progresso, semmai possiamo guidarlo ed è questo che intendiamo fare. Siamo a un punto dell’evoluzione medica pari all’uso della chirurgia, dell’anestesia o dei raggi X.

Forse ancora più rilevante perché è la più grande svolta nella storia della sanità. Oggi l’IA offre ai professionisti della sanità strumenti straordinari per una diagnosi e una cura sempre più efficaci. In questo clima, dobbiamo avere un mantra: investire sui professionisti e sull’intelligenza artificiale.

Ad esempio, i dati dimostrano che in anatomia patologica, l’IA aiuta la selezione dei dati forniti dall’uomo, garantendo un incremento rispetto al passato del 20 per cento della candidabilità alle cure oncologiche. Dall’innovazione non si torna indietro.

Come Veneto sono già due anni che abbiamo varato la super App della Regione che integra più di quaranta servizi digitali della pubblica amministrazione. Dalla sanità al turismo, dagli eventi culturali ai servizi amministrativi.

Un’App sicura, veloce e gratis che, autenticandosi una sola volta con Spid o carta elettronica digitale, permette di fruire dei principali servizi digitali della nostra regione. Siamo stati apripista a livello internazionale».

In un mercato del lavoro sempre più tecnologico, come il Veneto sta investendo in formazione digitale, ITS e collaborazione con le università per preparare i giovani alle professioni del futuro e trattenere i talenti in regione?

«Se leggiamo gli ultimi dati, il Veneto si conferma sempre una regione dinamica e resiliente, capace di affrontare le sfide economiche con determinazione e, soprattutto, spirito innovativo. La storia della nostra terra dice che siamo da sempre innovatori.

Nonostante le incertezze internazionali, il mercato del lavoro resta solido, il turismo cresce e la sostenibilità ambientale si rafforza, ponendoci come una regione benchmark per lo sviluppo dell’economia circolare. Questo significa che dobbiamo continuare a lavorare per sostenere le imprese, favorire gli investimenti e garantire il benessere dei cittadini, a fronte di una previsione di crescita del Pil del +0,6 per cento nel 2025.

Un lavoro a cui non è estraneo l’investimento in risorse ed energie per la sfida tecnologica e la formazione digitale, non solo dei giovani ma anche di tutti i cittadini. Siamo una regione di grandi sinergie e in questo impegno è coinvolto tutto quello che io chiamo “sistema Veneto”. Insieme sono al lavoro, gli enti locali, le università, le scuole, il mondo delle imprese e delle categorie.

Sono un modello i progetti di istruzione che avvicinano al mondo del lavoro, indispensabili a tutti i livelli. Penso, ad esempio, proprio agli ITS, gli Istituti tecnologici superiori. Una realtà veneta che offre oltre 80 corsi in 5 aree tecnologiche: efficienza energetica; nuove tecnologie per il Made in Italy; tecnologie innovative per i beni; le attività culturali e per il turismo; tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Il progetto rappresenta una delle politiche di punta dell’offerta formativa regionale perché soddisfano due obiettivi strategici: lo sviluppo delle competenze dei giovani e il sostegno alla competitività delle imprese. È pensato dal tessuto produttivo per il tessuto produttivo ed è, quindi, in grado di intercettare le migliori aziende e il loro fabbisogno, non solo occupazionale, ma anche in termini di innovazione».

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Martina Rossi

Coordinatrice editoriale

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