Veneto Regione Europea per lo Sport 2024
Lo sport è benessere e salute. Lo sa bene la Regione Veneto che nel 2024 si è vista assegnare lo status di Regione Europea per lo Sport. Abbiamo intervistato Rosanna Conte delegata Aces Italia per il Triveneto
Tocatì, Campionato europeo BMX, Coppa del mondo di snowboard PSG e SBX, Karate World Cadet, Junior & U21 Championship e Youth Sailing World Championship 2024 sono solo alcuni degli eventi che confermano il Veneto grande protagonista dello sport. Un anno denso di attività ed eventi che contribuiscono a promuovere e diffondere la pratica sportiva e valorizzare l’S-Factor del Veneto, il fattore “sport” che la rende terra di cultura per gli sportivi.
Può raccontarci il lavoro dietro le quinte che l’ha vista impegnata in questo risultato? Da quale considerazione siete partiti e come siete riusciti a confermare il Veneto Regione Europea dello Sport 2024?
«Sono davvero soddisfatta e orgogliosa, essendone stata la promotrice, per il riconoscimento che la Regione Veneto ha ottenuto da Aces Europe. È stato un percorso per il quale devo ringraziare il presidente Luca Zaia e la giunta regionale, in particolare l’assessore Cristiano Corazzari, per averlo condiviso.
Un risultato che è stato frutto di un grande lavoro di squadra e che va a premiare una regione come il Veneto da sempre all’avanguardia per quanto riguarda lo sport, sia per quanto concerne la dotazione infrastrutturale che per il coinvolgimento delle numerose associazioni sportive presenti sul territorio regionale. Questo anche per quanto riguarda il mondo della disabilità e dell’inclusione e, più in generale, per gli aspetti educativi e sociali che sono valori alla base dei titoli conferiti da Aces Europe in ambito europeo.
Sono questi gli aspetti principali sui quali si è basata la proposta di candidatura, d’altro canto al Veneto è da sempre riconosciuta una grande vocazione sportiva, per la varietà dei suoi territori, per le strutture di cui dispone, per i risultati raggiunti da molti dei nostri atleti, tra i quali ricordo soprattutto quelli conseguiti alle paraolimpiadi.
Devo anche dire che si è creata una efficace sinergia con la Regione che ha coinvolto il mondo associazionistico e le realtà sportive: tutto ciò ha fatto sì che si arrivasse a conseguire un risultato che ha consentito, sostanzialmente, di raccogliere i frutti di anni di politiche lungimiranti».
Lo sport è benessere, ma è anche economia: alla Regione Veneto verranno assegnati oltre 2,3 milioni per la pratica motoria e sportiva e quasi 24,7 milioni per l’impiantistica: qual è il progetto che la rende più orgogliosa e quale secondo lei il più originale?
«Ritengo che tutti i progetti individuati dalla Regione abbiano una loro significativa valenza, da quelli per l’avviamento allo sport e all’acquisto di piccola attrezzatura, a quelli mirati a sostenere gli eventi e le manifestazioni sportive, nonché la pratica sportiva attraverso le numerose associazioni che operano sul territorio regionale.
Come del resto sottolineato a Verona, in occasione della fiera dello sport, dall’assessore Cristiano Corazzari, la pianificazione della Regione prevede una promozione dello sport in tutte le sue forme, dai dilettanti ai professionisti, rendendolo sempre più accessibile.
Da parte mia penso che l’aspetto di fondo di cui poter essere orgogliosi sia proprio quello di portare avanti progetti che intendano lo sport come veicolo per sviluppare l’integrazione sociale intesa nel senso più ampio ovvero di coinvolgimento delle comunità, con tutti gli elementi di carattere educativo, culturale e, appunto, sociale che ne stanno alla base.
E mi riferisco, soprattutto, al sostegno delle associazioni e degli enti che svolgono attività sportiva a favore dei soggetti con disabilità, sviluppando proprio attraverso lo sport l’integrazione delle persone disabili, che fanno parte il più delle volte di fasce socialmente deboli e che, anche grazie all’attività sportiva, possono trovare quelle forme di inclusione che vengono troppo spesso a mancare in altri contesti».
Veneto Regione Europea dello Sport 2024 coinvolge anche il progetto Scuola e Sport per includere e coinvolgere ogni fascia d’età: benessere, integrazione, educazione e rispetto sono le parole d’ordine del progetto. Quanto è stato fatto e quali sono i traguardi futuri anche in questo contesto?
«Il Veneto è sempre stato all’avanguardia anche sul promuovere la pratica sportiva tra gli studenti delle scuole e puntualmente pianifica degli specifici interventi per il progetto Scuola e Sport riconoscendo, di fatto, il valore sociale dello sport con un occhio rivolto in particolare proprio per l’attività svolta all’interno del mondo scolastico.
E non a caso è stato anche questo uno degli elementi che Aces Europe ha tenuto in considerazione per decidere il riconoscimento di Regione Europea dello Sport. Lo sport inteso come formazione, rispetto, condivisione di valori, salute, inclusione, strumento prezioso di prevenzione del disagio, soprattutto al giorno d’oggi in cui scuola e famiglie sono chiamate a rispondere alla sfida di un malessere giovanile crescente.
Definire traguardi da raggiungere penso possa essere in qualche modo limitativo per cui io penso che sia fondamentale proseguire sui progetti già tracciati, incluso quello relativo alla Carta etica dello sport che è rivolta agli istituti secondari di primo e secondo grado, agli Istituti Professionali di Stato e agli Organismi di Formazione Accreditati che erogano corsi di istruzione e formazione, agli atleti tesserati di Associazioni Sportive venete affiliate a Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate ed Enti di promozione sportiva del CONI Veneto e del CIP Veneto, che partecipando a un apposito bando regionale dovranno impegnarsi per raccontare i valori etici dello sport.
La Carta etica dello sport veneto, ed è bene ricordarlo, è caratterizzata dai seguenti principi: il rispetto dei praticanti e dei loro ritmi di sviluppo e maturazione; il rispetto degli altri, dello spirito di squadra e del senso di solidarietà, nonché il rifiuto di ogni forma di discriminazione nell’esercizio dell’attività motoria e sportiva; la lealtà e l’onestà, il rispetto delle regole e del giudice o arbitro sportivo; il rifiuto dell’utilizzo di mezzi illeciti o scorretti; il tutto nel rispetto del principio cardine dell’autonomia dell’ordinamento sportivo».
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