• 06/02/2025

Veronafiere al servizio delle imprese

 Veronafiere al servizio delle imprese

Veronafiere, una rete globale al servizio delle imprese. Intervista al direttore generale Adolfo Rebughini

Oltre cento anni di esperienza nel settore e una posizione geografica strategica. Sono solo alcune delle caratteristiche che rendono Veronafiere un polo naturale per la promozione internazionale delle imprese italiane.

Per comprendere il raggio di azione del Gruppo, abbiamo intervistato Adolfo Rebughini, direttore generale di Veronafiere dal giugno 2024 e già Chief Operating Officer dal febbraio 2023.

Quali sono i settori su cui la società ha puntato di più negli ultimi anni?

VENETO ECONOMY - Veronafiere al servizio delle imprese
Rebughini

«Veronafiere è uno strumento strategico a servizio delle imprese e delle filiere produttive italiane e per questo abbiamo puntato a consolidare la leadership in settori chiave come l’agroalimentare, con manifestazioni di punta quali Vinitaly, vetrina per eccellenza del vino italiano nel mondo, e Fieragricola, simbolo della storica e radicata attenzione verso l’innovazione e la sostenibilità in agricoltura.

Altrettanto rilevante è il comparto del design e delle costruzioni, dove Marmomac guida il settore della pietra naturale su scala globale a cui si aggiunge il comparto equestre, con Fieracavalli, che coniuga sport, business, spettacolo e inclusione sociale.

Il 2024 è stato caratterizzato dal debutto, a Chicago, della prima edizione di Vinitaly.USA, che ha completato il calendario di appuntamenti internazionali di Veronafiere dedicati al vino, grazie ai quali la Spa fieristica è ora presente in Nord America, oltre che in Asia, Balcani e Sud America.

A questi, si sommano 15 tappe tra roadshow e preview in mercati strategici che comprendono altre città degli USA, Giappone, Corea del Sud, Cina, Nord e Centro Europa, a cui si è aggiunto anche il Kazakistan, con il duplice obiettivo di promuovere il vino italiano e selezionare operatori internazionali qualificati da ospitare a Vinitaly.

Non dimentichiamo anche la partecipazione di Veronafiere e dei suoi brand a Tokyo e Doha come parte del tour mondiale dell’Amerigo Vespucci per la promozione del made in Italy. Nel 2024 è stato dato un grande impulso anche alla crescita del margine derivante dalla società del Gruppo Veronafiere Servizi Spa, specializzata, insieme alle sue controllate Eurotend Spa e Dumas Intex Spa, nella progettazione, realizzazione e noleggio di stand e allestimenti fieristici su misura.

Il 2025 porterà nuove sfide e opportunità, con la start up SOL2Expo, che dopo 28 edizioni in contemporanea con Vinitaly si presenta in un format indipendente, con Vita in Campagna – La Fiera, evento B2C rivolto agli hobby farmer, e con Solar & Storage Live Italia, dedicata alle energie rinnovabili.

 In parallelo, la strategia di proiezione internazionale 2025 si consolida con la prima edizione di Marmomac Brazil e Modal Expo – Espírito Santo Brasile, con focus su logistica, trasporti e commercio, a cui si aggiunge un nuovo appuntamento del Vinitaly Roadshow in India».

Veronafiere è presente in città fin dal 1898. Come contribuisce ancora oggi alla valorizzazione e alla promozione del territorio locale?

«Con un quartiere fieristico di oltre 300mila metri quadrati e un calendario di più di 50 appuntamenti tra manifestazioni ed eventi che richiamano ogni anno circa 800mila persone, tra visitatori ed espositori, Veronafiere si posiziona come un hub strategico per il business e uno strumento di marketing territoriale.

L’impatto economico che genera è significativo: una ricerca dell’Università Bocconi stima che l’indotto diretto e indiretto prodotto sul territorio superi gli 800 milioni di euro ogni anno. Questo dato si inserisce nel contesto più ampio legato al turismo fieristico nazionale, che secondo AEFI, l’associazione di categoria che riunisce le fiere italiane, vale complessivamente nel Paese 10 miliardi di euro annui.

Tali numeri confermano il ruolo centrale delle fiere non solo come motore economico, ma anche come connessione tra il tessuto imprenditoriale e il territorio. Consolidare questa sinergia è fondamentale, attraverso un approccio di sistema che preveda il coinvolgimento di istituzioni, associazioni di settore e stakeholder locali.

Progetti coordinati di co-marketing del “brand Verona” possono valorizzare le peculiarità distintive del territorio: la sua unicità come patrimonio UNESCO e l’eccellenza enoturistica, riconosciuta a livello internazionale.

A titolo di esempio, cito un dato emerso proprio dalle indagini customer sugli operatori esteri presenti a Vinitaly: molti di questi, dopo aver conosciuto i nostri territori, grazie alla presenza in fiera e nel fuorisalone Vinitaly and the City, tornano poi come turisti, non solo a Verona, ma per visitare il nostro Paese.

Veronafiere si configura anche come promotore di una rigenerazione urbana, nello specifico attraverso il recupero delle Gallerie Mercatali, magazzini di archeologia industriale trasformati in un hub moderno per eventi entertainment rivolti agli operatori fieristici e aperti anche alla cittadinanza. Questo progetto, che integra innovazione e sostenibilità, sottolinea il ruolo della Spa fieristica come catalizzatore di iniziative per la crescita sociale di Verona».

A questo proposito, come si misura nel suo complesso l’impegno di Veronafiere nei confronti della sostenibilità sociale e ambientale?

VENETO ECONOMY - Veronafiere al servizio delle imprese«La sostenibilità, integrata ad ogni livello nelle attività del Gruppo, è uno degli asset di crescita di Veronafiere, venendo anche ribadita attraverso il Bilancio di Sostenibilità, strumento chiave per misurare e rendicontare l’implementazione dei criteri ESG nel nostro modello di business.

Questo approccio trova piena espressione nel piano di sviluppo Veronafiere ONE 2024-2026, che punta a coniugare innovazione e progresso economico, rispetto dell’ambiente e inclusione, formazione e valorizzazione delle competenze.

In questa direzione vanno gli interventi infrastrutturali di rigenerazione del quartiere fieristico nel 2024, che hanno incluso il rifacimento della Porta L dedicata alla logistica, per diminuire il traffico veicolare, e la realizzazione del nuovo ingresso “Scaligero”: entrambi sono stati progettati per migliorare accessibilità e sicurezza del quartiere fieristico e sono stati accompagnati dalla riqualificazione dei percorsi pedonali, dall’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici e da nuovi sistemi di illuminazione LED, per il risparmio energetico.

Tra i progetti spicca poi il nuovo impianto fotovoltaico, composto da oltre 2.000 pannelli solari installati sul tetto del padiglione 8, in grado di produrre energia pulita equivalente al fabbisogno di 300 appartamenti e con la conseguente riduzione delle emissioni di CO2 pari a 700 tonnellate all’anno.

Tutti gli interventi si inseriscono in una road map più ampia, che prevede entro il 2026 investimenti superiori a 20 milioni di euro. Nei prossimi mesi, prenderà il via la riqualificazione delle aree dedicate alla ristorazione, con il duplice scopo di migliorare gli spazi e diversificare l’offerta, per una customer experience nel segno della qualità, più completa, sostenibile e moderna.

Sul fronte della governance, è stato raggiunto lo standard ISO 50001 relativo alle strategie di gestione per l’efficienza energetica del Gruppo, mentre l’ottenimento della certificazione sulla parità di genere, il cui iter si avvia alle fasi conclusive, costituirà un ulteriore traguardo nel 2025 per promuovere una impresa fieristica sempre più etica e inclusiva, capace di garantire a tutti i dipendenti e collaboratori pari opportunità di crescita professionale.

Questo impegno si integra con iniziative di responsabilità sociale, come l’attività di volontariato dei dipendenti del Gruppo in collaborazione con onlus e associazioni, che rappresenta un’azione concreta di give back verso il territorio».

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Giulia Baglini

Giornalista specializzata sui temi dell’innovazione e della sostenibilità

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