• 18/05/2024

Alluvione: l’appello degli ingegneri di Venezia

 Alluvione: l’appello degli ingegneri di Venezia

Federazione degli ordini degli Ingegneri della Regione Veneto fondamentale l’integrazione dei saperi

 

È da anni che la scienza informa che per colpa nostra il clima cambia. Ma se la scienza è la bussola che indica una rotta, bisogna però navigare velocemente per raggiungere l’obiettivo: abbattere le emissioni di gas serra. Dobbiamo smettere l’uso dei combustibili fossili (mitigazione), e porre più attenzione al territorio (adattamento).

Il cambiamento climatico non ha solo effetti sull’ambiente, sulla biodiversità e sul territorio. Sono in gioco anche le nostre vite, le nostre case, le scuole, l’agricoltura, i sistemi produttivi e anche i nostri spostamenti, la mobilità. Lo abbiamo visto ora con l’ultima alluvione che ha flagellato l’Emilia Romagna ma lo avevamo già visto in altri contesti: come dimenticare Vaia, o la marea eccezionale che ha colpito Venezia nel 2019, le alluvioni nelle Marche, in Sicilia o a Ischia di un anno fa.

L’elenco è lunghissimo. Oggi però la disperazione che si legge nei volti di tante, troppe persone che hanno perso tutto, non può essere ignorata e trasformata in accettazione o peggio in rassegnazione. Eventi sempre più frequenti e sempre più intensi non solo ci devono far preoccupare per la nostra incolumità e per le ingenti perdite economiche, ma devono sollecitarci a informarci meglio per comprendere la portata e le cause che li hanno provocati. In questo percorso di conoscenza, si devono però selezionare le fonti da dove provengono le informazioni.

Perché conoscere può spingere chi di dovere a decidere e fare velocemente. L’impegno comune può contribuire a riportare al centro della res pubblica il principio universale anche per un corretto uso del territorio e proprio su questa consapevolezza si è mosso l’ordine degli Ingegneri di Venezia. La commissione Cambiamenti Climatici dell’ordine qualche giorno fa ha espresso la propria piena solidarietà agli abitanti delle zone colpite dagli eventi piovosi estremi degli ultimi giorni, ma soprattutto ha evidenziato in una logica di insieme una visione condivisa.

Un approccio espresso in modo forte già nel position paper “Carta di Venezia Climate Change” pubblicato ormai tre anni fa dopo l’acqua granda del novembre 2019, ma i cui principi, oggi sono riconfermati in toto e devono trovare sempre più consenso.

“Condividiamo totalmente la necessità di intervenire nell’immediato con una pronta assistenza alle famiglie ed alle imprese colpite, ma sentiamo il dovere di sottolineare la necessità altrettanto impellente di prendere coscienza collettivamente dell’aggravarsi della situazione, al fine di attuare, ognuno per la propria competenza, tutte le misure possibili per tentare in ogni modo di limitare l’aumento della temperatura media globale e al contempo prepararci ad affrontare ulteriori eventi simili che purtroppo non tarderanno a ripetersi.

Con il presente comunicato desideriamo sensibilizzare ulteriormente tutte le colleghe e colleghi ingegneri a esercitare le proprie funzioni in ambito privato o pubblico, mettendo in atto tutte le strategie per la mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici; coadiuvando le imprese o istituzioni o committenze cui forniscono i propri servizi, al fine di accelerare la transizione energetica e considerare i nuovi regimi climatici e nuovi rischi causati dall’aumento della temperatura globale”.
Abbiamo chiesto a Sandro Boato in qualità di coordinatore della Commissione, quale percorso sta compiendo l’ordine per dare voce a questo impegno con l’auspicio che venga condiviso il più possibile.

“Il nostro sforzo è orientato a chiedere alle istituzioni locali e nazionali ed al Governo di attuare tempestivamente le misure, peraltro previste dalla nostra Costituzione, per la riduzione delle emissioni di gas serra derivate da tutti i settori della nostra economia e per l’adozione degli attesi piani di adattamento e resilienza. Chiediamo al Governo di adoperarsi per sensibilizzare le altre economie a fare altrettanto, amplificando gli sforzi nell’ottica dell’interesse comune e globale a mantenere abitabile il nostro pianeta, per il bene presente nostro e delle nostre figlie e figli”.

E se il tempo per indugiare è concluso, si tratta di riconoscere una buona volta la gravità e l’emergenza della situazione ed agire subito di conseguenza aggiunge Marino Mazzon, principale curatore del Position Paper sopracitato e coordinatore del gruppo di lavoro della Federazione degli ordini degli Ingegneri della Regione Veneto (FOIV).

“Siamo mossi, come ingegneri, da un dovere morale che ci sollecita a premere perché si arrivi presto a intraprendere azioni drastiche e determinanti. Ciò che si può fare è rendere prioritario l’obiettivo di azzerare le emissioni di CO2 per evitare l’innesco di tutta una serie di questioni che impattano su vari fronti. Serve però collaborazione a livello politico internazionale e nazionale e sono necessarie persone capaci di prendere decisioni e di arrivare ai risultati necessari. Bisogna cooperare ed essere decisi e perseveranti. Molto il lavoro da fare ma ci sono già strategie lungimiranti da mettere in piedi anche a livello generale regionale oltre che nazionale. La sfida è enorme ma non abbiamo altre scelte e dobbiamo evitare il peggio”.

Gli ingegneri sono specialisti in molte discipline ma bisogna ragionare integrando i saperi.
“Dobbiamo -dichiara Mariano Carraro presidente dell’ordine veneziano – unirci e affiancare le amministrazioni per fornire un supporto competente e adeguato a individuare da subito le soluzioni adeguate. Dobbiamo anche evidenziare che i processi autorizzativi, quando i progetti sono veramente utili e prioritari, non devono avere troppe lungaggini negli iter autorizzativi.”

In linea su questo pensiero anche Mauro Roglieri membro della Commissione Climate Change dell’ordine che aggiunge: “Ogni giorno di ritardo nell’attuazione delle strategie di decarbonizzazione e adattamento, è un danno alle nostre economie e mette a rischio il nostro futuro”.

L’augurio è che questo impegno degli ingegneri si estenda a macchia d’olio e che tutti gli ordini possano coordinarsi e veramente dare la spinta giusta per mettere in cantiere da subito azioni e soluzioni. Su questo aspetto la comunicazione può assumere un ruolo determinate per collegare e contribuire a intelaiare reti di competenze e soluzioni.

 

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Roberta Lazzarini

Storica, specialista in gestione della conoscenza, divulgazione e comunicazione ambientale

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